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È doloroso fare un impianto dentale?

Il primo motivo, nonché quella principale che spinge le persone a non ricorrere all’implantologia dentale è la paura del dolore. Così evitando del tutto la possibilità di risolvere i problemi con i propri denti, estetici e salutari. La pausa degli impianti dentali è molto diffusa tra i pazienti che temono di sentire dolore sia durante l’operazione che nel post operatorio. Ma è davvero così doloroso fare un impianto dentale?

Partiamo dal principio che si tratta di un intervento chirurgico, di conseguenza potrebbe sicuramente causare disagio. Però non si tratta di effettivo dolore, ma di leggeri fastidi.

Nella fase post operatorie potremmo avvertire anche del gonfiore della zona operata, ma nulla di esagerato. Sarà limitato e durerò soltanto qualche giorno. Inoltre il tuo dentista sarà sicuramente in grado di darti i giusti consigli per passare la fase post operatoria al meglio. La paura del dolore non è fondata quindi su un qualcosa di effettivo, perché si ricorrerà all’anestesia e inoltre è meno invasivo di altre operazioni come potrebbe esserlo l’estrazione dentale.

Quanto dura un’operazione di implantologia dentale? Dura relativamente poco, circa dai 30 ai 60 minuti.

È doloroso fare un impianto dentale? Durante l’operazione

Prima di iniziare l’operazione ti verrà somministrata l’anestesia per evitare di sentire il dolore nel durante. Di solito questa sarà di tipo locale, agendo quindi solo nella zona interessata per l’intervento così da non andare a causare la totale incoscienza del paziente. Poi dipenderà tutto dalla persona, se è più o meno ansiosa dell’operazione verrà abbinata una sedazione temporanea. Così da sentirsi a suo agio e che l’esperto possa lavorare nel migliore dei modi.

Ma l’efficacia dell’anestesia non è scontata, per far sì che faccia effetto è necessario seguire alcuni accorgimenti. L’attuale tecnologia è in grado di effettuare gli interventi implantologici senza far sentire il minimo dolore.

Come è possibile? In base a tre punti principali che spiegheremo in seguito:

  1. Un esperto del settore ti somministrerà l’anestesia.
  2. L’anestetico sarà di alta qualità.
  3. Inoltre esso deve essere di data nuova, acquistato di recente e assolutamente non scaduto.

Cosa aspettarsi dalle procedura

L’operazione di impianti dentali deve essere eseguita in due parti. 

  1. L’intervento
  2. Il recupero post operatorio

Inoltre, l’impianto dentale dovrà essere inserito chirurgicamente come spiegato in precedenza, Andando a tagliare le gengive. Questa parte potrebbe sembrare dolorosa, ma ricorda che verrà svolto il tutto con l’anestesia. Si andrà ad operare solo nel momento in cui la gengiva risulterà totalmente insensibile. Dato che l’area sarà completamente anestetizzata, non percepirai nessun disagio né dolore.

In seguito al taglio della gengiva, verrà praticato un foro all’interno dell’osso così da poter inserire l’impianto. Importante è sapere che la tua mascella inoltre non ha nervi, perciò il maggior disagio che potresti provare è la pressione.  Non sentendo quindi nessuna perforazione. Verrà avvitato l’impianto in posizione.

In totale tutti questi processi verranno svolto in un massimo di tempo che varia dai 30 ai 60 minuti, per i casi più complessi.

Verrà poi chiusa l’incisione e l’anestetico sarà ovviamente ancora in circolo. In alcuni casi il dentista potrebbe somministrarti anche degli antidolorifici all’inizio dell’operazione. Perciò al termine dell’operazione, quando l’effetto dell’anestetico svanirà non percepirai nessun tipo di fastidio o dolore. In questo momento stesso inizierà la guarigione dell’impianto.

È doloroso fare un impianto dentale? il post operatorio

Nella fase di guarigione, ovvero la post operatoria, potrebbe essere consigliata la somministrazione di farmaci per ridurre al minimo qualsiasi tipo di fastidio o gonfiore.
Dovranno essere assunti per qualche giorno. Per precauzione inoltre si consiglia e si abbina una terapia antibiotica, questa servirà per evitare la proliferazione dei batteri nella zona dell’impianto. Come avrai capito, avrai il massimo del confort, in ogni modo si cercherà di farti sentire il meno dolore possibile.

Al giorno d’oggi infatti, esistono degli strumenti e delle strategie in grado di eliminare totalmente il dolore in ogni fase dell’operazione implantare. Quindi in questo caso dovrebbe diminuire o eliminarsi del tutto anche la paura dell’operazione stessa. Secondo uno studio, anche la maggior parte dei pazienti una volta terminata l’operazione hanno confermato che è stato molto più facile da sopportare di quanto avessero immaginato.

Quanto dura il recupero

Una volta terminata l’operazione ti verranno somministrati vari farmaci e antibiotici… ma nello specifico, come avviene e quanto dura?

Una volta terminata l’operazione quando l’anestesia svanirà e così anche l’antidolorifico, potrai aspettarti un leggero fastidio. Infatti il tuo dentista ti consiglierà di prendere un analgesico da banco. Ma il fatto che tu prenda antidolorifici non significa che allora potrai riprendere fin da subito a fare quello che facevi precedentemente all’operazione. Dovrai seguire dei punti per poterti riprendere al meglio e il prima possibile.

  • Per prima cosa dovrai evitare le cannucce per le 24 ore successive all’intervento.
  • Nelle prime 48 ore importante che tu non assuma cibi troppo caldi
  • Importante è anche mantenere una dieta liquida per due giorni
  • Una volta terminate le 24 ore dopo l’intervento, dovrai iniziare a sciacquare la bocca con l’acqua salata almeno per
  • Assolutamente vietato assumere fumo o alcol nei 3 giorni dopo l’intervento.

La guarigione e il periodo varierà da persona a persona. Il recupero e la guarigione saranno diversi per tutti.  Rispettando questi punti e ciò che ti dirà il dentista di fare o di assumere potrai aspettarti anche di tornare al lavoro o alle tue attività quotidiane il giorno successivo.

L’impianto dentale per fondersi con l’osso e la sua guarigione totale richiede 4 mesi circa. Ma una volta completata la guarigione si può passare al passaggio che sussegue. Si inserirà la corona, uguale a un dente naturale.

 

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Frattura della mandibola

A causa della prominenza del nostro mento, la frattura della mandibola può avvenire molto facilmente rispetto ad altre ossa. Infatti è uno dei traumi più frequenti.

Le fratture più frequenti della mandibola sono quelle della struttura ossea che compone, insieme alla base cranica, l’articolazione temporo-mandibolare. Ovvero la parte che serve per muovere la bocca.

Una frattura mandibolare potrebbe solitamente comportare la comparsa di una importante tumefazione, dolore a riposo e durante i movimenti della mandibola. Inoltre potrebbe succede anche che si perda la normale chiusura della mandibola, quindi dell’occlusione.

Una persona che si frattura la mascella non potrà né mangiare né parlare correttamente. Oltre al dolore che avrà. Non tutte le fratture necessitano di un intervento chirurgico, solo un esperto potrà dare il suo giudizio in proposito. Se operarla o quale trattamento sarà il più appropriato.

Cos’è la mandibola?

La mandibola, sarebbe la mascella inferiore. Essa è quell’osso della faccia doge poggia ‘arcata dentaria inferiore e insieme alla mascella superiore crea la bocca. È l’unico osso della faccia che pur essendo molto stabile e simmetrico, ha una grandissima mobilità.

Questa mobilità è prima di tutto dovuta all’articolazione temporo-mandibolare. Che quindi permette alle persone di muovere la bocca, quindi da poter masticare i cibi e parlare.

Come è formata la mandibola?

Ha una porzione orizzontale, che prende il nome di base, e due porzioni verticali, situate ai lati, che prendono il nome di rami. e alla fine esiste la porzione della mandibola che si pone in rapporto con la base cranica e che contribuisce a formare l’articolazione temporo-mandibolare.

Come capire se ho una frattura nella mandibola

Potrebbe essere clinicamente sospetta la rottura della mandibola se sono presenti i seguenti sintomi:

  • Gonfiore della porzione inferiore del volto;
  • Se percepisci del dolore alla mascella e quindi sei limitato con i movimenti della bocca;
  • Perdita dell’occlusione dentale, quindi incapacità di serrare bocca e denti in modo corretto;
  • Se ti capitano sanguinamenti dalle gengive e perdita o fratture dei denti.;
  • In alcuni casi potresti avere una frattura del condilo mandibolare (la parte di legamento a forma di oliva che connette mandibola e mascella). In questi casi si possono aggiungere la presenza di dolore a livello dell’orecchio.

Nel peggiore dei casi potrebbe verificarsi anche un’emorragia dal condotto uditivo e alterazioni tipiche dei movimenti. Essi potrebbero essere accompagnati anche da una deviazione della mandibola aprendo la bocca dal lato della frattura e impossibilità a spostare il mento verso il lato opposto della frattura.

Frattura della mandibola: perché avviene

La mandibola è molto spesso coinvolta nel caso di traumi facciali, questo perché è l’osso più esposto. Inoltre, la mandibola ha una probabilità di fratturarsi paro al doppio rispetto alla mascella.

Questo si spiega perché come spiegato appunto in precedenza l’osso della mandibola è molto più esposto rispetto a quello della mascella.
E poi anche perché ci sono alcune zone della mandibola particolarmente deboli da un punto di vista meccanico.

Inoltre le cause di rotture di una mascella possono essere molte. Importante anche dire però che a cui frequenza relativa varia a seconda delle zone del mondo in cui ci troviamo e della fascia di età dei pazienti vittima di trauma facciale. Ma di solito le cause sono traumi sportivi, aggressioni e incidenti stradali.

Come vengono classificate le fratture della mandibola

Riassumendo i punti precedenti, di solito la frattura della mandibola è generato da un evento spiacevole come potrebbe essere un incidente.
Un evento traumatico come quello di una caduta, un incidente durante lo sport, incidente d’auto o quant’altro. Purtroppo una volta che ci fratturiamo la mascella sarà sempre accompagnata da dolore e gonfiore anche quando a riposo. Addirittura in alcuni casi potrebbe comportare la riduzione dell’apertura della bocca e/o lo spostamento laterale della mandibola stessa.

E come tutti i tipi di fratture anche quello della mandibola viene classificato in diversi punti. Vediamo quali:

  • Composte oppure scomposte
  • Complete oppure incomplete
  • Stabili oppure instabili
  • Chiuse oppure aperte

Diagnosi e terapia

Come viene fatta una diagnosi di una frattura mandibolare?

 La diagnosi potrebbe essere fatta in più modi differenti. Che sia per esempio per visita medica fatta da un esperto, che evidenzierà tutti i segni clinici.
Oppure tramite una radiografia che svolge una panoramica totale della bocca.
E infine, da una risonanza magnetica (TAC).

La terza opzione è la più precisa e utile in campo medico. Soprattutto per completare al meglio la diagnosi per lo studio pre-operatorio di fratture complesse associate ad altre fratture o come esame di secondo livello in caso di dubbio clinico.

Come può essere risolto il problema?

 Le terapie per la frattura della mandibola si dividono in due parti. Potrebbe essere chirurgica o conservativa.

Quando si fa il trattamento chirurgico?

  • sarebbe indicato in caso una persona si sia fatta più fratture (quindi fratture multiple in termine medico);
  • In caso di fratture scomposte;
  • In caso di perdita di occlusione;

Quando si applica il trattamento conservativo?

  • In caso di alcuni tipi di fratture del temporo-mandibolare;
  • Se si presentano fratture composte o incomplete della mandibola.
  • In caso in cui il paziente ha una salute generale scarsa e di conseguenza sarà sconsigliato l’intervento chirurgico.

In cosa consiste il trattamento conservativo?

Come per un piede o per una gamba si parla di un trattamento in grado di immobilizzare (ingessare) la mandibola. Solitamente si parla di 3 mesi.

Come si fa per nutrirsi o bere in questi tre mesi?

Anche se sarà molto complicato è possibile bere a bocca chiusa e cibarsi tramite dei frullati attraverso l’impiego di una cannuccia da far passare in uno spazio dietro ai denti.

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Impianto zigomatico e anestesia

Con il passare degli anni potresti perdere i tuoi denti. Questo problema potrebbe essere difficile da risolvere, in base alla complicanza del caso clinico e della tua storia dentistica. A volte questo problema si può presentare anche pensando alle tecniche odontoiatriche più avanzate che esistono. Però la soluzione degli impianti zigomatici, è quella più utilizzata e apprezzata.

Ad esempio a differenza dei tradizionali impianti dentali, sono caratterizzati da una maggiore lunghezza e un’angolazione variabile. Vengono innestati all’osso dello zigomo, quindi un osso particolarmente duro che darà più elevata percentuale di successo.

In particolare usati per pazienti edentuli, che presentano una grave atrofia ossea mascellare.

Molti possono essere i dubbi che ti assalgono a proposito di questo intervento, ma parliamo di una situazione molto importante in merito che precede l’intervento. L’anestesia. Leggiamo tutti gli approfondimenti che bisogna sapere a proposito.

Impianto zigomatico e anestesia: quale è meglio utilizzare?

La domanda è anestesia generale o locale? Tutto varia in base allo stato di salute del paziente e alla sua collaborazione.

Di solito viene usata l’anestesia generale per posizionare gli impianti zigomatici. Però se non si necessita di un intervento, si può svolgere in sedazione e anestesia locale.
Inoltre, quando si svolge una sedazione cosciente, si porta il paziente a uno stato di rilassamento ma lasciando il paziente sveglio, in modo tale da renderlo collaborativo.
In questo modo lui potrà controllare tranquillamente ogni suo movimento. Verrà addormentata solo la parte del corpo sulla quale si andrà a operare.

In base al livello di ansia del paziente, si andrà ad aumentare la sedazione. Può essere variata da lieve a profondo attraverso  l’assunzione di farmaci, ansiolitici e antidolorifici.
Essi saranno in grado di gestire quindi sia l’ansia che la risposta agli stimoli di salivazione e conati di vomito indotti dagli strumenti durante il lavoro.

A differenza, potrà essere scelta anche l’anestesia generale, con essa il paziente avrà una perdita di coscienza temporanea, che durerà per tutto l’intervento. Si opera con l’anestesia totale, in particolare se il paziente è molto ansioso. Durante questa perdita di coscienza, l’esperto sarà in grado di svolgere il suo lavoro e completare tutte le fasi dell’intervento.
Inoltre, questo tipo di tecnica è consigliata in caso di interventi lunghi e complessi. Ad esempio le riabilitazioni mediante impianti zigomatici.

Impianto zigomatico e anestesia: soddisfazione del paziente post anestesia e operazione

Secondo studi e ricerche, non c’è una particolare soddisfazione che faccia prevalere un tipo di anestesia anziché l’altra. Quindi tutto dovrà solo dipendere dall’ansia, salute e collaborazione del paziente stesso. Ovviamente anche in base all’operazione che dovrà essere svolta.

Inoltre, è molto importante sapere che dopo l’anestesia e l’operazione, il paziente dovrà seguire un trattamento per riprendersi dall’intervento chirurgico. Dovrà avere una copertura con farmaci, solitamente a base antibiotica. Affiancata ad essa ci potranno essere o meno antidolorifici specifici. Anche quest’ultima prassi dovrà essere sempre in base al dolore del paziente.

Oltre a ciò, per ottenere un intervento rispettabile e che rispecchi le aspettative del paziente in maniera più fedele possibile, sarà necessaria l’esperienza. Si intende, che il chirurgo esperto, l’anestesista e il team dovrà essere nel campo della chirurgia implantare da anni.

La probabilità di riuscita

Prima di tutto, specifichiamo che gli impianti zigomatici sono fatti di titanio. E possono essere inseriti in quei pazienti con problemi di atrofie, edentulie e ridotte quantità di osso o con scarsa qualità. Queste persone non possono utilizzare alternative come protesi fisse o mobili, per colpa di queste specifiche condizioni.

La riuscita degli impianti zigomatici viene determinata soprattutto in base alle ossa dello zigomo. In queste ossa verranno inseriti gli impianti, da qua il nome impianto zigomatico. Inoltre, potrà essere inserita in un massimo di 72 ore.

In definitiva possiamo dire che nella maggior parte dei casi, la possibilità di risolvere il problema si svolge con un singolo intervento. Con un’elevata percentuale di successo, pari a un 98-100%. Quindi anche per pazienti con l’edentulia che sia parziale o totale può essere gestita e risolta anche nei pazienti con problematiche più complesse.

In conclusione, una ulteriore informazione, è che l’anestesia riduce di gran lunga il disagio di installazione degli impianti zigomatici. Non solo durante l’operazione ma anche per la fase post operazione.

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Disturbi temporo-mandibolari: di cosa si tratta?

I disturbi temporo-mandibolari anche chiamati con l’acronimo TDM sono disturbi dei muscoli della mascella. Interessano però anche articolazioni temporo-mandibolari e nervi associati a dolore facciale cronico.

Possiamo dire che qualsiasi problema che si può sviluppare nell’arco della vita che impedisce a muscoli, ossa, articolazioni di lavorare in armonia, potrebbe provocare disturbi temporo-mandibolari.

L’istituto nazionale di ricerca dentale ha classificato questo disturbo in tre sezioni diverse, vediamole:

  • Dolore miofasciale.
    Sarebbe la forma più comune. I sintomi sono dolore e talvolta disagio al tessuto connettivo che copre i muscoli e ai muscoli che controllano la funzione della mascella, del collo e della spalla.
  • Squilibrio interno dell’articolazione.
    Questa condizione significa una mascella lussata o un disco spostato. Ovvero il cuscino di cartilagine tra la testa dell’osso mascellare e il cranio o una lesione all’estremità dell’osso mascellare che si unisce con l’osso del cranio temporale.
  • Malattia degenerativa delle articolazioni. 
    Infine, essa include l’osteoartrite o l’artrite reumatoide nell’articolazione della mascella.

Importante sapere che è possibile avere una o più di queste condizioni insieme.

Disturbi temporo-mandibolari: che articolazioni interessa?

Le articolazioni temporo-mandibolari sono le due articolazioni che vanno a collegare la mascella inferiore al cranio.

Nello specifico sono quelle articolazioni che scorrono e ruotano davanti a ciascun orecchio. Formate dalla mascella inferiore e dall’osso temporale, ovvero il lato e la base del cranio.

Possiamo definire inoltre, le articolazioni temporo-mandibolari, come le più complesse del corpo umano.

Queste articolazioni, unite a diversi tipi di muscoli posizionati sopra di esse, consentono la mobilità della mandibola. Consentendo di fare movimenti che siano su e giù, dal lato destro e sinistro e avanti e indietro. Nel momento in cui la mandibola e le articolazioni sono correttamente allineate, possono verificarsi azioni muscolari lisce.

Cosa ci consentono di fare? Saremo dunque in grado di masticare, parlare, sbadigliare e deglutire. Però nel momento in cui queste strutture non sono allineate né sincronizzate nel movimento, possono verificarsi molti problemi.

Disturbi temporo-mandibolari: cause

Nella maggior parte dei casi,, il motivo principale di questo disturbo potrebbe non essere chiaro.

Però talvolta, la causa principale è lo sforzo eccessivo sulle articolazioni della mascella e sul gruppo muscolare che controlla le funzioni che svolge questa parte del nostro corpo.

Ad esempio il bruxismo. Ovvero il digrignamento continuo dei denti e il loro serramento involontario. Avviene in particolare durante la notte.

Ma un altro esempio è un trauma della mascella, alla testa o al collo che potrebbe scatenare la TMD. Inoltre, anche l’artrite può causare dolore.

In alcuni casi invece la TMD può essere legata a problemi come la fibromialgia o la sindrome dell’intestino irritabile che inoltre sono molto dolorosi.

I sintomi

In seguito possiamo trovare i sintomi più comuni che possono svilupparsi con i disturbi temporo-mandibolari.

  • Possiamo trovare un fastidio o addirittura indolenzimento della mascella, potrebbe svilupparsi in particolare nella mattina o nel tardo pomeriggio.
  • Mal di testa
  • Dolore che si diffonde dietro gli occhi, al viso, alle spalle, al collo e/o alla schiena.
  • Potrebbe causare un dolore e un ronzio alle orecchie.
  • La mascella che fa rumori, simili a un ‘click’ o il suo blocco.
  • I movimenti della bocca che sono limitati.
  • Digrignamento.
  • Vertigini.
  • Sensibilità dentale.
  • Formicolio delle dita.
  • Il modo in cui si incastrano i denti superiori con quelli inferiori che è diverso da come dovrebbe essere.

Inoltre potrebbe essere difficile capire che si tratta di TMD. Questo perché i sintomi sono molto simili ad altre condizioni mediche legate anche ad altre parti del corpo, come per esempio il cervello.
In ogni caso, quando senti più di un singolo sintomo, consulta il tuo dentista per una visita approfondita in merito.

I trattamenti

Il trattamento, varia in base alle condizioni del paziente, ovvero:

  • Qual è la tua età;
  • Salute generale e la tua storia medica;
  • Quanto il tuo corpo sopporta farmaci, terapie e quant’altro;
  • Quanto tempo dovrebbe durare la condizione;
  • Inoltre è molto importante anche tenere in considerazione la tua opinione o preferenza!

Che cosa include il trattamento?

  • Un riposo per l’articolazione temporo-mandibolare
  • I medicinali e gli analgesici.
  • Dovrai imparare inoltre delle tecniche per rilassarti e la gestione dello stress.
  • Cercare di ridurre o addirittura fermare il serraggio involontario dei denti, con dei cambi di comportamento.
  • Fisioterapia
  • Un apparecchio ortopedico o un paradenti indossato in bocca per ridurre anche il bruxismo e quindi il digrignamento.
  • Formazione posturale
  • Dovrai in seguito anche riposare muscoli della mascella, dovrà quindi esserci un cambio nella tua dieta
  • Impacchi freddi fatti col ghiaccio e caldi
  • Chirurgia

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Tutti i vantaggi di un impianto zigomatico

Nel momento in cui perdi uno o più denti esistono diverse soluzioni. Ma la migliore senza alcun dubbio è l’impianto zigomatico. Andiamo quindi a scoprire tutti i vantaggi di un impianto zigomatico. Ad esempio, esso è una soluzione idonea per ripristinare la funzione masticatoria e tornare ad avere un’arcata dentaria completa. Riavrai indietro un sorriso naturale.

L’impianto zigomatico prevede l’inserimento di un solo dente o più impianti. Funziona anche in casi con condizioni di edentulia.

Inoltre, esso è una valida alternativa a operazioni come il rialzo del seno mascellare e degli innesti ossei proprio per le sue caratteristiche.
Oggi vorremmo approfondire tutti i vantaggi di questo tipo di impianto per darvi la conferma che si tratta della migliore alternativa.

Tutti i vantaggi di un impianto zigomatico: quelli principali

Per chi è affetto da atrofia ossea e ha bisogno di impianti dentali, gli impianti zigomatici offrono una serie di benefici e vantaggi.

Scopriamo quali sono i principali.

  • Non ci sarà bisogno di un innesto osseo, questo significa nessun altro intervento chirurgico.
  • Intervento molto meno invasivo rispetto al classico impianto dentale.
  • Il tempo di guarigione è minimo. Un innesto osseo richiede inoltre una lunga attesa di 8 mesi prima che si integri con il tessuto.
  • Impianti dentali e ripristino del dente più rapidi, proprio perché non c’è bisogno di innesto osseo.
  • Un immediato miglioramento estetico e funzionale.
  • Non c’è bisogno di sostituire con una dentiera mobile.
  • L’impianto verrà installato con un’anestesia generale. Quindi il paziente sarà in pieno confort.
  • Nessun dolore. Proprio perché è svolto in anestesia totale, quindi non sentirai dolore.

Altri vantaggi importanti da specificare…

Si dice molto spesso che ha un enorme successo, ma non viene mai specificato. Come già sappiamo è molto elevato, per la precisione oscilla tra il 98 e il 100% di capacità di riuscita.

Inoltre altri vantaggi includono:

  • I ponti dentali vengono applicati agli impianti lo stesso giorno dell’intervento (che sia un all on six, all on four o impianto singolo). Quindi non passerai altro tempo senza denti e non c’è bisogno di una protesi. Riacquisendo fin da subito la capacità masticatoria.
  • Gli impianti zigomatici forniscono supporto dentale nei pazienti con labbro leporino e palato. Essi non sono in grado di sopportare classici interventi.
  • Inoltre, un impianto zigomatico può supportare 3-4 denti a differenza di un impianto dentale regolare supporta 1-2 denti.
  • Quattro impianti zigomatici possono supportare un ponte dentale superiore completo.
  • Il posizionamento immediato (quando i denti vengono rimossi e gli impianti zigomatici vengono inseriti insieme) può essere pianificato in modo prevedibile.

Gli impianti zigomatici hanno vantano anche di poter salvare impianti dentali falliti (mini-impianti, innesti ossei falliti, grave rottura parodontale dei denti esistenti).

Possono essere combinati con un normale impianto

Un altro vantaggio che ci offre l’impianto zigomatico è che può essere combinato con un impianto dentale classico.

Ad esempio, esistono pazienti che hanno a disposizione una quantità d’osso sufficiente nella parte anteriore della bocca. Quindi da poter inserire il classico impianto dentale. Ma nella parte posteriore, potrebbe non essercene a sufficienza. Così si userà l’impianto zigomatico.

In conclusione, per questi pazienti è prevista una combinazione dei due impianti, con un successo di installazione del 98%.

Tutti i vantaggi di un impianto zigomatico: il trattamento

Infine parliamo di una parte molto importante dell’impianto, ovvero il tipo di trattamento. Infatti il trattamento per gli impianti zigomatici viene pianificato usando la tecnologia digitale.

Si pianifica in modo virtuale. Con creazione di guide chirurgiche personalizzate che consente di risparmiare tempo operatorio (quindi meno anestetico).

Inoltre potrà essere realizzato il ponte dentale definitivo in modo preciso. Questo trattamento, in passato non era possibile, non c’era tutta questa tecnologia che è presente oggi. I problemi erano difficili da prevedere durante una procedura.

Con il passare degli anni si sono sviluppate attrezzature all’avanguardia e i chirurghi specialisti sono in grado di eseguire i trattamenti con la massima accuratezza. Inoltre queste operazioni si svolgono in un ambiente sterilizzato e sicuro.

  1. Consultare e valutare con un chirurgo.
  2. Esame preciso, indagine con scansioni specializzate.
  3. Prenotare la procedura per posizionare l’impianto.
  4. In fine, il periodo di recupero è breve, 2-3 giorni massimo. Potrai ritornare al tuo sorriso normale senza gonfiore né dolore del post operatorio circa 7 giorni.

 

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Pulizia impianto zigomatico

Prima di ogni intervento di impianto zigomatico, un paziente è afflitto da molti dubbi. Ma dal momento in cui vedrà l’operazione terminata sarà soddisfatto della sua scelta.
Importante è però la manutenzione dei nuovi denti, pulizia impianto zigomatico: come svolgerla quindi?

Le regole per un impianto zigomatico pulito

L’impianto zigomatico è in grado di soddisfare il paziente subito dopo aver eseguito l’intervento. Questo perché la sensazione di avere i propri denti artificiali come se fossero naturali farà dimenticare di avere appunto degli impianti inseriti.

Per mantenere per sempre la sensazione di denti naturali, ti basterà seguire dei passaggi. È quindi fondamentale non trascurare la cura dell’impianto zigomatico.
La prima regola, come lo è per i denti naturali, è l’igiene. Pulire l’impianto zigomatico deve essere dunque un’abitudine quotidiana. I principali passaggi per la sua pulizia sono:

  • Usare lo spazzolino;
  • Usare il filo interdentale;
  • Non dimenticare il collutorio;
  • Idropulsore;
  • Pulizia profonda periodica.

Vediamoli nello specifico.

Pulizia impianto zigomatico: lo spazzolino

Un’ottima igiene orale, parte ovviamente dalla base. L’uso dello spazzolino.
Per un impianto zigomatico, l’ideale sarebbe acquistare uno spazzolino a setole morbide o medie. In particolare uno spazzolino elettrico.

Come ottenere un risultato perfetto? Inclina lo spazzolino di 45° rispetto all’impianto. I movimenti da eseguire partono dalla gengiva e vanno verso l’alto, non mettere troppa energia mentre spazzoli il tuo impianto.

La parte più delicata da pulire si trova tra il margine della protesi e il solco gengivale. Infatti le setole dovranno penetrare nello spazio compreso tra dente e gengiva.
In seguito, dovrai svolgere uno spazzolamento orizzontale.

Perché lo spazzolino elettrico? Molti studi, hanno affermato che lo spazzolino elettrico elimini la placca più efficacemente rispetto a quello manuale.
Esso è in grado di applicare la giusta pressione sul dente con il movimento più corretto. Che si tratti di denti naturali o di impianto zigomatico, è importante ripetere l’azione di spazzolamento regolarmente, almeno tre volte al giorno.

Pulizia impianto zigomatico: il filo interdentale

Un altro alleato fondamentale della pulizia degli impianti zigomatici è il filo interdentale. Il corretto utilizzo è quello di stringere il filo tra pollice e indice; poi avvolgi il dente formando una “C” con il filo.

Con movimenti delicati rimuovi la placca che si è depositata. Esistono diverse tipologie di impianti come già sappiamo, ad esempio, singole o intera arcata. Per questo motivo sono stati inventati più di un singolo tipo di filo interdentale. Ognuno ha caratteristiche differenti, essi si chiamano implant floss o superfloss.

Implant floss: è quello più utilizzato. Questo tipo di filo, è stato studiato per gli spazi dentali minimi. Ovvero quando i denti sono uniti fra loro.

Superfloss: esso ha una struttura particolare, può essere usato come un ago che si infilerà facilmente sotto al ponte, tra i denti. Inoltre, questo tipo di filo interdentale, possiede una parte spugnosa che permetterà di avvolgere tutto l’impianto visibile. Ripulendo ogni sua parte.

L’uso del filo interdentale è molto importante. Ma bisogna fare attenzione a come lo si muove, perché potrebbe irritare la gengiva, scatenando problematiche in seguito. Ad esempio la gengivite.
Il movimento da compiere va da dentro a fuori e viceversa: dall’interno verso l’esterno dei denti, e dall’esterno verso l’interno.

Pulizia impianto zigomatico: idropulsore

Tutti i pazienti che scelgono l’impianto zigomatico, è consigliata la pulizia con dell’idropulsore. È un dispositivo che puoi utilizzare tranquillamente da casa tua, acquistandolo.

Esso sfrutta un getto d’acqua per rimuovere i residui di cibo e la placca, difficilmente eliminabile con altri strumenti. Ovviamente però anch’esso deve essere utilizzato nel modo più corretto.

Dovrai quindi inclinare lo strumento formando un angolo di 45° rispetto all’impianto zigomatico. Indirizza il getto d’acqua, fredda o tiepida, facendo attenzione a non esercitare una pressione eccessiva e spostando il flusso dal basso verso l’alto per non irritare la gengiva.

I gesti della routine diventano ancora più efficaci se con tutte queste azioni svolte si aggiunge anche l’utilizzo di collutorio. Sarà il passaggio finale, per risciacquare la bocca.

La pulizia profonda

Possiamo però dire che la cura casalinga dei nostri denti è sicuramente efficace, ma per avere il massimo del risultato è importante fare una pulizia profonda.

Infatti, non basta detergere l’impianto: per far sì che nel tempo mantenga la sua perfetta funzionalità, occorre pianificare visite di controllo e sedute di igiene orale professionale, con richiami specifici.

Tenere sotto controllo l’accumulo della placca batterica contribuisce a garantire la massima resa di un impianto zigomatico. Sottoporsi a una seduta di igiene professionale almeno una volta all’anno è un passo molto importante che deve essere svolto.

Una scarsa igiene orale… perché evitarla?

Non mantenere la pulizia corretta dei nostri denti o dei nostri impianti zigomatici può comportare a delle conseguenze. Talvolta anche gravi.
Per esempio un problema che potresti avere legato agli impianti zigomatici, è il rischio di perderli dopo pochi anni dal loro inserimento.

Questo perché si accumula la placca sulla superficie. Essa può provocare infiammazioni acute, ovvero la perimplantite e, nelle forme più gravi, causa la perdita dell’impianto.

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Impianti zigomatici e pterigoidei

Gli impianti zigomatici e pterigoidei sono due tipi di impianti lunghi.
Questi impianti vengono usati nel momento in cui un paziente non ha una quantità di osso sufficiente, oppure la qualità ossea è scarsa.
Quindi in questi due casi risulta impossibile inserire degli impianti classici, con dimensioni regolari. Inoltre, in questi casi sarebbe meglio usare ossa con maggiore densità.
Ad esempio l’osso dello zigomo è perfetto per ancorare gli impianti, questo perché essi sono in grado di mantenere sempre la loro durezza e densità.

Ma ora vediamo nello specifico le differenze tra impianto zigomatico e pterigoideo.

Nel dettaglio impianti zigomatici e impianti pterigoidei

Nel dettaglio andiamo a spiegare quindi le differenze dei due impianti.

Impianti zigomatici:

Gli impianti zigomatici sono un tipo di impianto con delle viti lunghe rigide. Essi sono progettati per ancorarli all’interno dell’osso dello zigomo.

La differenza tra questo osso e quello mascellare naturale è che l’osso zigomatico non si riassorbe. Gli impianti possono giacere sull’aspetto esterno della mascella o possono essere inseriti attraverso il seno mascellare.

Pertanto, il loro utilizzo richiede meno innesti ossei e consente un carico immediato. Potremmo quindi dire, che qualsiasi paziente può lasciare lo studio dentistico in un unico giorno con un restauro fisso completato.

È molto importante però che l’odontotecnico che andrà ad operare dovrà essere un esperto. Conoscere al meglio la situazione. Questo perché posizionare in malo modo l’impianto può danneggiare le strutture vitali in modo grave.

Impianti pterigoidei:

Essi sono come gli impianti dentali zigomatici. Infatti vengono usati quando i pazienti presentano una carenza significativa dell’osso mascellare.
Possiamo poi dire che in realtà sono impianti dentali inseriti in un’area anatomica non molto sicura, ovvero la base del cranio. Questa è la ragione del loro scarso uso.

L’area pterigoideo non è comunemente usata alla maggior parte dei dentisti. Infatti quando si posizionano gli impianti, possono avere timore di danneggiare i vasi sanguigni o i nervi massicci situati in quell’area.

Come funzionano gli impianti zigomatici e pterigoidei?

Come abbiamo capito questi due impianti non hanno molte differenze, a parte che quello zigomatico è senza dubbi più sicuro.

Inoltre, essi, a differenza dei tradizionali impianti dentali che vengono inseriti nella mandibola stessa, sono ancorati alle ossa che non vengono mai riassorbite (il che significa che non c’è nessuna perdita ossea di cui preoccuparsi). 

Gli impianti zigomatici si integrano con l’osso zigomatico che fa parte della guancia, mentre gli impianti pterigodei si uniscono a un osso che fa parte della base del cranio. Per raggiungere queste aree, gli impianti zigomatici e pterigoidei sono molto più lunghi degli impianti convenzionali.

Gli zigomatici sono lunghi da 30 a 55 mm, mentre gli pterigoidei sono solitamente da 15 a 20 mm.

Quali sono i vantaggi dei due impianti?

Perché alcuni dentisti usano impianti dentali speciali invece di innesti ossei? Perché la soluzione degli innesti ossei speciali, hanno molti vantaggi non solo per il paziente ma anche per il dentista, elencati in seguito:

  • Ci sono meno interventi: Già solo al primo punto avrai capito che sono di gran lunga migliori. Infatti l’uso di impianti zigomatici o pterigoidi eliminerà la necessità di innesti ossei in caso di grave perdita ossea. Quindi non dovrai trovare il tempo per altri appuntamenti.
  • Il trattamento è molto più breve: Il fatto che siano impiantati in ossa così spesse e robuste significa anche che non dovrai aspettare mesi per far integrare l’impianto all’interno dell’osso. Infatti per un impianto comune dovrai aspettare un osteointegrazione tra il perno e la mascella prima di continuare l’operazione.
  • Meno invasivo: è una procedura molto meno invasiva.

In conclusione: impianti tradizionali o impianti del futuro?

Al giorno d’oggi, ogni dentista con un’adeguata formazione sa che per inserire un impianto tradizionale c’è bisogno di condizioni ossee sufficienti.  Si potrebbe pensare sennò a un aumento dell’osso ma è una soluzione da considerare solo nel caso in cui non c’è una grave perdita ossea.
Un’altra soluzione è la protesi rimovibile.

Però è importante sapere che ciascuna di queste opzioni presenta problemi. Ad esempio, le protesi rimovibili non sono stabili, possono irritare i tessuti e causano un ulteriore riassorbimento osseo.

Invece le procedure di aumento dell’osso sono dolorose, costose e, in molti casi non danno un risultato perfetto.

Infatti per pazienti con perdita ossea o con ossa non di grande qualità si consiglia sempre un impianto zigomatico o pterigoideo. Una soluzione più veloce, più sicura e economica.

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Osso zigomatico

L’osso zigomatico è un osso simmetrico irregolare delle nostre ossa del viso. In modo comune chiamato zigomo. Inoltre, comprende la prominenza appena sotto il lato dell’orbita, oltre a completare la guancia.

Inoltre, questo osso, è il principale utilizzato nell’implantologia dentale. Per il settore dell’implantologia zigomatica.

Questi impianti zigomatici permettono a ogni paziente di tornare a avere la tua dentatura completa. Anche in caso di grave carenza ossea.

Questo particolare tipo di impianto, ha una struttura che viene fissata in diagonale direttamente nell’osso dello zigomo. Scopriamo in seguito quanto è importante l’osso zigomatico per un impianto dentale.

Osso zigomatico e impianti zigomatici

Le protesi richiedono cure significative, gli impianti zigomatici a differenza, una volta installati potrebbero resistere in modo permanente.

Inoltre, al termine dell’operazione avranno un aspetto naturale, richiedono poca manutenzione e non richiedono cambiamenti nello stile di vita.  L’osso zigomatico è fondamentale in questo tipo di impianto.

Gli impianti zigomatici sono in modo comune usati quando non c’è abbastanza osso mascellare superiore per fissare l’impianto dentale.
Invece di ancorarsi alla mascella, gli impianti vengono ancorati all’osso dello zigomo.

Per un impianto normale c’è bisogno di un osso mascellare solido e sano. Se questo manca si potrà ricorrere a altre soluzioni, come gli innesti.

Ma la soluzione migliore è quella di ricorrere all’osso dello zigomo.

Inoltre questo tipo di impianto può essere usato anche su entrambi i lati del viso in situazioni in cui la perdita ossea è più grave.

Gli impianti hanno un aspetto naturale e non richiedono cure oltre alla normale pulizia e controlli.

Differenza tra impianti zigomatici e tradizionali

Spieghiamo nello specifico qual è la differenza tra gli impianti tradizionali e quelli zigomatici.

Gli impianti tradizionali verranno fissati all’osso mascellare con delle viti in titanio per ogni dente mancante. Di solito quando si devono sostituire più denti però si usano degli impianti chiamati All on four. Usano quattro ancoraggi per montare l’intera protesi. Per questi tipi di impianti, il paziente deve avere un supporto sufficiente dall’osso mascellare.

Però se le ossa mascellari non riescono a sopportare questa soluzione, si ricorrerà e questo impianto che si attacca all’osso zigomatico con una procedura precisa e specifica.

L’impianto è montato sullo zigomo, da professionisti. Di solito questa soluzione si adotta per pazienti più anziani con una maggiore perdita di osso mascellare o per coloro che hanno perso la densità ossea a causa di malattie o traumi.

Inoltre l’osso zigomatico è più denso, ti consente quindi un supporto maggiore rispetto agli impianti attaccati all’osso della mascella.

Tra l’altro uno degli aspetti positivi dell’impianto zigomatico è che la protesi può spesso essere fissata all’osso con un processo meno difficile. Aiutando quindi i pazienti a evitare procedure più invasive e complicate come potrebbero essere gli innesti.

Osso zigomatico: I vantaggi degli impianti zigomatici

Gli impianti zigomatici non sono solo una soluzione di sostituzione degli impianti tradizionali o delle protesi. Potrebbero essere presi in considerazione anche per i loro grandi vantaggi che offrono.

Sono una soluzione a lungo termine.

Ad esempio, non sono removibili a differenza delle protesi. Al termine dell’operazione possono durare una vita se ben curati. Proprio come con i denti veri, dovresti avere una routine quotidiana per prenderti cura dei tuoi impianti e gengive.

Molto importante è anche visitare il proprio dentista una volta ogni sei mesi. Infatti questo impianto è più sicuro da installare, l’osso zigomatico ha meno rischi e complicazioni e inoltre guarisce in modo più rapido.

Gli impianti sono anche molto stabili grazie al montaggio su un osso denso. Al termine della procedura, i tuoi nuovi denti saranno uguali a dei denti naturali.

Tra l’altro un altro vantaggio è che gli impianti possono aiutare a fornire una maggiore struttura dell’osso mascellare.

Procedura rapida e sicura

A causa dell’area più ampia che condivide lo stress e del tempo di guarigione più rapido associato a una procedura di impianto zigomatico, le protesi vengono di solito montate al momento della procedura.

I pazienti non dovranno aspettare che l’area guarisca per l’applicazione della protesi come per un impianto classico.

Gli impianti zigomatici sono adatti a te?

L’impianto zigomatico è la migliore soluzione per  il tuo sorriso. Che tu sia edentulo o per un singolo dente. Gli impianti zigomatici, andranno bene in ogni situazione.

Inoltre essi possono essere trattati in modo molto simile ai denti normali non richiedendo particolari cambiamenti nello stile di vita.

Inoltre, hanno bisogno di meno cure e non sono rimovibili come le protesi. Possono migliorare l’aspetto del tuo viso, donandoti un sorriso perfetto e una vita normale!

Se sei interessato agli impianti zigomatici, parla con uno specialista dei benefici che gli impianti dentali possono avere sulla tua vita.

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Impianto zigomatico: quello che devi sapere

Cosa devi sapere a proposito di un impianto zigomatico?

L’implantologia si suddivide in diverse tecniche. Una tra queste è l’implantologia zigomatica. Inoltre questa tecnica è uno degli ultimi sviluppi nell’odontoiatria implantare.

Se non sei stato un buon candidato per quanto riguarda gli impianti dentali tradizionali, gli impianti zigomatici potrebbero fornirti la soluzione che cerchi. Possiamo definire gli impianti zigomatici come un’alternativa per i pazienti per i quali gli impianti dentali tradizionali non sono adatti.

Solitamente con un normale impianto dentale non si potrebbe agire se c’è carenza di osso.

Invece un impianto zigomatico, avendo una vite più lunga arriverà fino allo zigomo. Molti pazienti con perdita ossea significativa preferiscono questo metodo. Eviterà le procedure di innesto e rialzo del seno mascellare per contribuire a un trattamento più breve e confortevole.

Prima cosa da sapere: cos’è un impianto zigomatico

L’ impianto zigomatico è un tipo di impianto dentale che si potrà utilizzare quando nell’arcata superiore della nostra cavità orale, l’osso mandibolare si presenta in quantità molto ridotte o addirittura assente.

Si tratta di un impianto in titanio che viene applicato all’interno dell’osso zigomatico della mascella.

Una normale dentatura umana è composta da 32 denti, equamente suddivisi in 16 denti nell’arcata superiore e 16 denti nell’arcata inferiore.

L’osso che sostiene i denti superiori è chiamato mascella, mentre la mandibola è quella che ospita l’arcata inferiore.

In questo caso, andremo a considerare l’arcata superiore, la mascella viene a sua volta innestata con l’osso zigomatico.

Quest’osso poi diventerà il fulcro di questa tipologia di impianto dentale chiamato impianto zigomatico.

Impianto zigomatico, quello che devi sapere: quando è necessario?

Una persona, durante l’arco della sua vita, può essere che riscontri dei problemi, per una serie di motivi.
Potrebbe essere presa da traumi, genetica, diabete, età, e quant’altro.

E quindi portando anche la cavità orale ad avere dei problemi, come ad esempio la mancanza di osso per accogliere i propri denti naturali. Ma nemmeno per poter intervenire con una protesi mobile (dentiera) o con vite per impianti dentali.

E in questo caso, l’unica soluzione a cui si potrà andare incontro sarà proprio intervenire direttamente sull’osso zigomatico. Rinunciando ai disagi derivanti da un intervento di trapianto osseo

Impianto zigomatico, quello che devi sapere: la procedura di trattamento

Prima di posizionare i tuoi impianti zigomatici c’è una semplice procedura da svolgere.

  • Bisogna eseguire una scansione CBCT per vedere quanto osso è presente nella mascella superiore. Questo piccolo passaggio aiuterà il dentista a pianificare il posizionamento specifico degli impianti che andrai in seguito ad inserire.
  • Il secondo passaggio, consiste nel creare un modello strutturale della mascella. In questo modo si potrà valutare la forma dello zigomo e della mascella per aiutare a eseguire con precisione l’intervento di impianto. Ti verrà inserito un ponte fisso per qualche giorno, come soluzione alternativa prima dell’impianto definitivo.
  • L’impianto viene inserito in modo chirurgico all’arco “zigomatico”. E questa procedura farà si che i denti siano fissati in modo permanente. Il risultato sarà quindi un aspetto, una sensazione e un funzionamento proprio come i denti naturali.

I vantaggi e i rischi di questa tipologia di impianto senza osso

Una volta che hai capito di cosa si tratta e come si svolge il trattamento, possiamo parlare dei suoi vantaggi e dei suoi rischi.

Sicuramente possiamo dire che l’impianto zigomatico è sempre preferibile alla ricostruzione ossea, in base a questi quattro seguenti punti:

  1. Si utilizzerà meno tempo;
  2. Il post operatorio sarà meno doloroso;
  3. La probabilità di successo è molto elevata;
  4. Problemi minori per le persone interessate dall’operazione.

Però come ci sono vantaggi ci sono anche delle complicanze.

Un recente studio sulle complicanze chirurgiche dentistiche ha concluso che questa opzione di impianto dentale è un metodo di trattamento molto efficace e affidabile.

Tuttavia, come tutti i metodi di trattamento, ciò non significa che non sia del tutto privo di rischi. Dallo studio è emerso che le complicanze più frequenti sono la sinusite e la mancanza di osteointegrazione.

Inoltre, questi rischi possono essere controllati attraverso standard clinici eccezionali e un’attenta pratica.

I costi

Difficile da stabilire un prezzo per un singolo impianto zigomatico. Bisogna considerare un sacco di opzioni che vengono svolte dal dentista. Che poi esse andranno a sommarsi col prezzo finale dell’operazione.

Però a grandi linee potremmo dire che il prezzo di un impianto zigomatico potrebbe variare dai 4.000 euro circa fino ai 7.000 euro.

Inoltre va tenuto conto sia dello stato del paziente, progettualità dell’intervento, organizzazione dello stesso, tecnologie, sale operatorie, anestesisti, rianimatori ecc.

Ogni caso è a se. Dipende dal paziente e dalla sua storia clinica.

Possiamo dire che varia da un minimo di 14.000 euro a un massimo di oltre 24.000 mila.

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Tornare a masticare con gli impianti zigomatici

Come poter tornare a masticare con gli impianti zigomatici? Per ottenere dei risultati post-chirurgici perfetti, avrai bisogno di seguire delle regole.
Infatti, tutti i pazienti che hanno effettuato un impianto zigomatico dovranno mantenere la loro igiene orale impeccabile, la loro cavità orale infatti, dovrà essere sempre mantenuta in buona forma.

Un’altra cosa molto importante è non esercitare una pressione troppo elevata sugli impianti zigomatici appena inseriti.

Come tornare a masticare dopo aver avuto un intervento di impianto zigomatico? Dopo quanto tempo potrai tornare a consumare i tuoi pasti normalmente? Avrai bisogno di una dieta specifica?
Anche se per ogni paziente, la situazione alimentare varierà, troverai le risposte a queste domande solo continuando a leggere!

Tornare a masticare con gli impianti zigomatici: Il primo giorno

Una cosa certa è che nelle prime 24 ore, i pazienti avvertiranno un lieve gonfiore. Talvolta accompagnati anche da lividi e sanguinamento all’interno e intorno all’area dell’impianto.
Questo fattore va tenuto in considerazione, perché già esso stesso ci sta suggerendo di evitare alcuni tipi di cibi.

Ad esempio, i cibi che andranno assolutamente evitati saranno tutti quelli caldi. Questo perché se andrai a consumare alimenti caldi potrà incrementare il sanguinamento della parte operata.

Cosa invece sarebbe giusto consumare? I cibi elencati in seguito sono perfetti da assumere per le seguenti 24 ore dall’operazione:

  • In primo luogo, i cibi morbi;
  • Le zuppe, consumate però solo da tiepide;
  • Gli yogurt;
  • Purea di patate o di verdure in generale;
  • Frullati

L’unica specifica che ci sentiamo di fare è quella di evitare di bere i frullati con la cannuccia.
Questo perché l’azione di suzione potrebbe causare ulteriori problemi ai tuoi impianti appena inseriti.

Infine, liquidi come l’acqua sono molto utili per il recupero dall’intervento.

Torna a masticare con gli impianti zigomatici: la prima settimana

Dal secondo giorno, per la settimana successiva, è molto consigliata l’assunzione solo di cibi morbidi. Questo vale per la maggior parte dei pazienti, ma come già spiegato, varierà da persona a persona.

Ricorda che l’alimentazione corretta è la parte fondamentale della guarigione dall’intervento. Quindi è fortemente raccomandato ai pazienti di evitare di saltare i pasti. 

Per i seguenti sette giorni quindi, gli alimenti che potrai consumare sono:

  • Pasta
  • Verdure, ad esempio, molto consigliati gli spinaci
  • Spinaci
  • Pesce morbido (platessa, ecc.)
  • Frutti di bosco

Questi elementi forniscono un buon equilibrio di nutrienti e vitamine. Aiutando quindi ad avere un recupero sano.

Consiglio: Sappiamo che il latte contiene molto calcio. Promuovendo quindi la crescita delle ossa.
L’assunzione di uno o due bicchieri durante la giornata è un’ottima idea!

Per i tre mesi successivi

I tre mesi successivi da un impianto zigomatico sono molto importante. Questo perché avverrà l’osteointegrazione, ovvero la fusione delle ossa.

Quindi, in questo lasso di tempo, è fondamentale andare a infastidire l’impianto il meno possibile. Meno andrai a toccarlo e maggiore sarà il successo.

Quindi per quanto riguarda la masticazione è molto importante cercare di evitare alcuni cibi.
Ci riferiamo ad alimenti troppo duri, croccanti o gommosi.

Per questo motivo, bisogna evitare cibi come noci,  qualsiasi tipi di caramelle o gomme da masticare.
E ancora le verdure crude o croccanti come il sedano e la carota.

Se sei in dubbio su cosa mangiare in questi tre mesi, ricordati la regola generale. Ovvero che tutti gli alimenti che fanno rumore quando li sgranocchi sono da evitare.

Per il resto invece potrai consumare tutto. Ovviamente sempre sotto consulto dentistico, che come già sai varia in base al tipo di persona.

Una volta che l’osso si è integrato

Alla fine del processo, l’osso si sarà quindi integrato. A questo punto i pazienti potranno tornare a consumare qualsiasi tipo di alimenti essi vogliano.

Ciò significa che potranno gustarsi una mela o della verdura cruda. Potranno tornare a masticare la carne o mangiare noci e semi senza qualche conseguenza.

Nonostante la procedura per arrivare a rifare quello che si vuole col cibo sia abbastanza lunga. Insopportabile addirittura nelle prime settimane magari per alcune persone, la stragrande maggioranza dei pazienti ritiene che la seccatura valga la pena.

Questo perché il pensiero che va a lungo termine, di poter tornare a sorridere, mangiare, parlare senza problemi è qualcosa che poteva essere solo immaginato prima dell’inizio del trattamento!

In conclusione

Come cambierà la tua vita dopo aver inserito gli impianti zigomatici? Riuscirai finalmente a mangiare qualsiasi genere di alimento. Riuscirai a sentire il sapore del cibo tale quale a prima.

E soprattutto… potrai sfoderare i tuoi migliori sorrisi senza imbarazzo! Ritroverai e sarai pervaso da una sensazione di benessere e sicurezza che magari ti aveva abbandonato.

Cosa aspetti? Fissa una prima visita e scopri la soluzione più adatta alle tue esigenze!