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Consigli post-intervento di implantologia

Hai appena svolto un intervento di implantologia e non sai come affrontare il post operatorio? Abbiamo degli utili consigli post-intervento di implantologia.

Come per tutti gli interventi chirurgici, il periodo di convalescenza è importante per la guarigione corretta della nostra cavità orale. Quali sono quindi i migliori consigli per passare questo periodo delicato e molto importante per il nostro futuro sorriso?

Senza paura, le tecniche di implantologia attuali, limiteranno senza dubbio fin da subito il dolore, tagli e il sanguinamento. In ogni caso, sarà importante prendere delle precauzioni per concludere il lavoro chirurgico in modo perfetto. Vediamo insieme cosa bisogna fare, cosa evitare e cosa mangiare dopo un intervento di implantologia dentale.

Consiglio principale: il riposo assoluto post-operatorio

Il consiglio più importante che bisogna rispettare nel giorno dell’intervento è solo riposo e nessuno sforzo fisico. Nel giorno seguente, di solito i pazienti riprendono la loro quotidianità se questa però non comporta uno sforzo fisico di un certo livello.

A partire dal quarto giorno e il quinto, i pazienti a questo punto potranno riprendere anche eventuali attività sportive.

Per quanto riguarda il ritorno a casa dopo l’intervento, è consigliato farsi accompagnare o prendere un Taxi. Questo perché sarai in post anestesia, quindi dopo una sedazione cosciente è sconsigliato mettersi alla guida di autoveicoli.

Consigli post-intervento di implantologia: la dieta

Per quanto riguarda la dieta, mantieni il corpo idratato, perciò assumi molti liquidi.

Per evitare problemi all’impianto, per i primi giorni non assumere cibi e bevande troppo caldi.

Inoltre, è consigliato il primo giorno assumere liquidi o cibi frullati, ad esempio le zuppe, yogurt o frullati. Non usare la cannuccia per i liquidi nei primi giorni post intervento. Poi col tempo si può passare ai cibi un po’ più solidi fino a riprendere la normalità.

Non saltare i pasti!! Assumendo in modo regolare i nutrienti giornalieri, potrai iniziare a sentirti meglio fin da subito. Mangiare ti permetterà di avere più forze, sentendo meno disagio e guarendo più in fretta.

Il medico ti consigliera una dieta apposta per te, in particolare se soffri di patologie come potrebbe essere il diabete.

Consigli post-intervento di implantologia: il fumo

Fumare non solo è pericoloso per la cavità orale, come già sappiamo è un problema per l’intero organismo.

Inoltre il suo ruolo negativo è dimostrato da milioni di ricerche, per quanto riguarda la post operazione di un impianto dentale, infastidirà le ferite durante il processo di guarigione. È consigliato astenersi dal fumare almeno per il giorno dell’intervento.

Diversi studi hanno anche dimostrato gli effetti negativi del fumo sulla salute orale. Per esempio le persone dipendenti del fumo, hanno più probabilità di sviluppare problemi come la parodontite moderata e grave. Oppure potresti avere maggiori problemi di recessione gengivale rispetto ai non fumatori.

Ma questi sono alcuni esempi, tornando agli impianti dentali, si è visto che il fumo può compromettere senza alcun dubbio il loro successo.

I rischi sugli impianti sono:

  • Una precoce perdita di esso;
  • Complicazioni come la perimplantite e mucosite peri-impiantare;
  • Una maggiore perdita ossea.

Consigli post-intervento di implantologia: l’attività fisica

Al termine dell’intervento dovrai ridurre al minimo le attività fisiche. Considera il fatto che tu non starai assumendo un’alimentazione normale, i grandi sforzi non possono essere fatti.

Tieni presente che non stai assumendo un’alimentazione normale. Questo potrebbe limitare la tua forza. Oltre al fatto che piegare, sollevare e fare attività di un certo tipo sviluppa la fuoriuscita di sangue e il dolore. Infatti bisogna prestare attenzione nel passaggio dalla posizione sdraiata a quella in piedi.  Sentendo la testa leggera, eventuali capogiri e nausea.

Come minimo l’esercizio fisico è evitato per 3/4 giorni. È molto importante che i tuoi progressi di guarigione vadano per il meglio.

Cosa fare in caso di sanguinamento

Nel caso in cui dovesse iniziare a sanguinare la tua gengiva, non sciacquare con l’acqua, non ti favorirà in alcun modo la coagulazione del sangue. Quindi il miglior modo per bloccare il sanguinamento, è quello di realizzare un tampone con del cotone e della garza (procurateli prima dell’intervento, per eventuale prevenzione). Una volta creato il tampone, andrai a stringerlo attorno alle due arcate per almeno mezz’ora. Non dovrai né rimuoverlo né masticarlo.

In eventuale caso che il sanguinamento dovesse continuare, non notando dei miglioramenti contatta il tuo studio dentistico.

Mantenere l’igiene orale

Il giorno successivo all’intervento, sciacquare per qualche secondo la bocca con acqua tiepida e mezzo cucchiaio di sale. Continua con questa procedura per i 4 giorni successivi all’impianto, così da disinfettare al meglio le lesioni dell’intervento.

I denti dovranno mantenere la loro classica igiene orale, con un unico cambiamento: quello di trattare la parte operata in modo delicato.

  • Evitare l’uso dell’idropulsore o simili.
  • Evitare di sciacquare i denti con perossido di idrogeno per almeno due settimane dall’intervento.

Cosa aspetti? Fissa una prima visita e scopri la soluzione più adatta alle tue esigenze!

Impianti zigomatici e sinusite

In caso tu fossi una persona che soffre di grave atrofia ossea, ovvio che non potrai sottoporti a un intervento chirurgico di impianti dentali classici. Dovrai per forza ricorrere a soluzioni secondarie, come potrebbero essere appunto gli impianti zigomatici.
Ma se tu sai già di soffrire di sinusite con paranasali serrati oppure l’hai scoperto dopo la visita dentistica, ti sarà comunque possibile sottoporti a un intervento di impianti zigomatici?
La risposta breve e diretta è: Assolutamente non consigliato sottoporsi a un intervento di impianti zigomatici se si soffre di sinusite con paranasali chiusi.

Cosa sono i seni paranasali?
Si tratta di quattro paia di cavità che si creano durante i primi anni di vita e si trovano in continuità con le fosse nasali.
Sono costituiti dai:

  • Seni mascellari: si trovano al disopra del mascellare superiore ed al di sotto delle orbite, spesso in continuità con alcune radici dentarie.
  • Seni frontali: tra lo spessore dell’osso frontale al di sopra della radice del naso.
  • I seni sfenoidali: due cavità situate all’interno del corpo dello sfenoide.
  • Cellule etmoidali: occupano la parte superiore delle fosse nasali.

Cos’è la sinusite?

Si parla di sinusite quando si parla di seni paranasali. La sinusite sarebbe un processo infiammatorio che si suddivide in cronico e acuto.

In caso di sinusite, il muco all’interno della cavità nasale aumenta di volume, ostruendo e restringendo gli osti di comunicazione tra i seni paranasali e la cavità nasale.
La conseguenza sarà quella del muco che ristagna all’interni dei seni, creando un posto perfetto per lo sviluppo di batteri.

Creando quindi una concomitanza tra infiammazione ed infezione.

Questa patologia si può presentare solo in persone con seni mascellari ben sviluppati. Infatti questa condizione in bambini che si trovano ancora in età pediatrica non avranno il pericolo di prendere la malattia.

Come si può contrarre la sinusite?

  • A causa di un virus;
  • Per un’origine batterica;
  • Per una questione di sistema immunitario indebolito, e quindi esposto a infezioni;
  • Oppure in fine, per una condizione non infettiva come potrebbe essere la rinite allergica.

Di certo, però, sarà meno frequente un’infezione dell’arcata dentaria superiore a causare la sinusite.

Si mette in concomitanza con le cavità paranasali tramite la radice dei denti molari o potrebbe capitare che lo faccia anche coi denti premolari. Demolendo il pavimento dei seni mascellari determinando un ostio di comunicazione.

Impianti zigomatici e sinusite: sintomi e complicanze

La sinusite si presenta in tre diverse forme:

  • Acuta, Nel momento in cui persiste per un massimo di 3 settimane.
  • Cronica, quando dura per più mesi.
  • Ricorrente, se si ripresenta durante l’anno per tre o più volte.

I sintomi della sinusite sono di solito dolore e pressione al volto. Talvolta accompagnati anche da sintomi non comuni dovuti all’infiammazione, ovvero cefalea, febbre, muco verde-giallastro, tosse grassa, mal di denti.

Potrebbe portare ad avere delle complicanze se non curata oppure non diagnosticata in una giusta tempistica.

Ovvero:

  • Ascesso o cellulite orbitaria;
  • Trombosi del seno venoso cerebrale (interessando le vene degli occhi, del viso e del cranio);
  • Meningite;
  • Osteomielite (infezione dell’osso causata in genere da batteri).

Impianti zigomatici e sinusite: diagnosi

Una raccolta importante e accurata delle notizie che riguardano il paziente aiuterà nella maggior parte dei casi a formulare la diagnosi. Si eseguirà un esame radiologico, solo in casi dove si sospettano complicazioni o quando il paziente non reagisce alla terapia classica. Per confermare al 100% la diagnosi, si potrà eseguire un’analisi del secreto del seno paranasale.

Per ogni singolo paziente che vorrebbe procedere con un impianto zigomatico, è molto importante rilevare ogni possibile sintomo riconducibile ad una complicanza già durante l’anamnesi.

Bisognerà quindi capire ogni singola provenienza di eventuali:

  • Mal di testa diffusi ed intensi;
  • Dolori nelle zone oculari, occhi compresi;
  • Disturbi visivi o tensioni alla nuca.

Come trattarla

Un trattamento per la sinusite è quella di utilizzo di antibiotici e antinfiammatori. Nei casi più gravi si usa il cortisone.

Talvolta, si accompagna i medicinali elencati con antistaminici e decongestionanti nasali. Sono meno diffusi i casi di sinusite di origine batterica invece di quelli causati da un virus. Proprio per questo motivo, si dovrà fare molta attenzione all’uso dell’antibiotico.

Sarà necessario il parere di un medico oltre a quello dentistico, per valutare la prescrizione e somministrazione di un antibiotico a cui il batterio patogeno sia sensibile.

Per le forme croniche, verrà consigliata una terapia termale. Ovvero, utilizzo di nebulizzazioni nasali di acido ialuronico. L’acido ialuronico ha un’azione antinfiammatoria.
Inoltre, ha la capacità di fermare la formazione del biofilm, cioè la pellicola che formano i batteri e che risulta difficile da sconfiggere anche con gli antibiotici.

 

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