Articoli

Quanto dura un impianto zigomatico

Per chi ha necessità di un impianto con poco osso, è necessario prima sapere quanto dura un impianto zigomatico. Questo tipo di impianto sfrutta l’osso zigomatico per i pazienti che soffrono di atrofia ossea mascellare.

La vita sua media è di 10/15 anni. Questa varia in base a diversi fattori dei singoli casi. A volte è necessario rimuoverlo precocemente a causa di danni o problemi all’impianto. Esistono infatti delle condizioni che possono rendere necessaria una rimozione.

È possibile che duri tutta la vita?

Quando pensiamo a quanto dura un impianto zigomatico dobbiamo pensare che come ogni cosa è soggetta ad usura. Un impianto su una persona anziana è possibile che duri per tutta la sua vita, mentre una persona giovane dovrà necessariamente cambiarla con il tempo.

Uno stile di vita corretto e una buona igiene orale sono necessarie per allungare la vita alla tua protesi. È possibile anche arrivare a 20 anni. Una cattiva manutenzione al contrario sarà la causa di una sostituzione prematura.

Cause per la rimozione dell’impianto

In alcuni casi è necessario rimuovere l’impianto zigomatico prematuramente. Esistono due tipi di fallimento dell’impianto: precoce e tardivo. Il primo avviene nei primi mesi dopo il posizionamento dell’impianto. La causa è la mancata o non sufficiente osteointegrazione e ciò compromette la guarigione. Viene scatenata da un’infezione da malattie sistemiche, dall’assunzione di determinati farmaci cronici. Anche abitudini viziose come il fumo possono interferire con la guarigione delle ferite.

Il fallimento tardivo può avvenire in qualsiasi momento, anche dopo un anno. Le cause possono essere degli errori prostetici, atteggiamenti sbagliati ripetuti nel tempo o anche la perimplantite. Quest’ultima è una patologia grave causata da un’infezione batterica attorno all’impianto. È possibile evitarla con una buona igiene orale. Infatti in questo modo si eliminano i batteri nocivi dalla bocca.

Quanto dura un impianto zigomatico: frattura dell’impianto

Un’ultima causa che porta alla rimozione dell’impianto è la frattura dello stesso. Infatti un impianto dentale dura più a lungo avendo le giuste attenzioni, ma non sempre possiamo evitare la rottura. Infatti può essere causata da un’errata pianificazione dell’impianto, ma anche da uno svitamento o da un sovraccarico alla forza masticatoria.

Bisogna tener conto che la frattura non è una circostanza comune, ma avviene con una percentuale molto bassa. La causa più comune è quella dello svitamento che provoca un’instabilità della protesi. Per risolvere il problema sarebbe necessario sostituire o riavvitare nel più breve tempo possibile. Questo eviterà che tutto l’impianto si danneggi.

I punti in cui si frattura sono di solito quelli dove la forza e la pressione della masticazione sono più forti.

Cosa aspetti? Fissa una prima visita e scopri la soluzione più adatta alle tue esigenze!

Impianti zigomatici: complicanze

Gli impianti zigomatici sono l’alternativa ideale per le persone che soffrono di atrofia ossea. Si tratta di un impianto che non va inserito nel osso mascellare, ma nell’osso zigomatico. Questa tecnica può evitare al paziente altre procedure come il rialzo del seno mascellare o l’innesto osseo. Non si tratta però di una procedura senza rischi. Vediamo le complicanze degli impianti zigomatici.

Sinusite

Una delle complicanze dell’impianto zigomatico è la sinusite. Il posizionamento dell’impianto può creare un’infiammazione della membrana del seno. Questa è causata dalla presenza di un corpo estraneo. Si tratta di una delle più frequenti complicanze dell’impianto.

Esistono delle tecniche alternative che hanno una minor probabilità di causare la sinusite.

Impianti non osteointegrati

Le cause legate alla mancanza di osteointegrazione includono surriscaldamento, contaminazione e traumi durante l’intervento. Anche la qualità o quantità di osso possono influire sulla stabilità.

Tra le complicanze degli impianti zigomatici, questa ha una frequenza media molto bassa. L’osso zigomatico è particolarmente indicato per la osteointegrazione degli impianti. Infatti non è soggetto alle conseguenze negative dell’età, delle patologie del cavo orale o della mancanza di denti.

Complicanze degli impianti zigomatici: infezioni locali

Le infezioni locali sono direttamente correlate alla comparsa di sinusiti e favorite dalla mancanza di osteointegrazione. Potrebbe essere anche causato dalla mancanza di contatto tra l’impianto e la cresta ossea, da infezioni superficiali o mancanza di cicatrizzazione dei tessuti molli. Anche la riabilitazione prostetica gioca un ruolo rilevante.

Si tratta di una delle complicanze più frequenti con un’incidenza del 4% circa.

Fistole

Un’altra complicanza degli impianti zigomatici correlati con la mancanza di osteointegrazione è la formazione di fistole.

Per fistola si intende una comunicazione patologica, di forma tubulare, tra due strutture o tra due cavità dell’organismo o tra esse e l’esterno. Questa è causata dall’aumento del rischio di comunicazione oroantrale e lo sviluppo posteriore di sinusite. La frequenza di questa complicanza varia tra l’1,5% e il 7,5%.

Parestesia

La parestesia è una delle possibili complicanze degli impianti zigomatici. Questa condizione è un’alterazione della sensibilità, a volte associati a formicolio o bruciore. È dovuto alla compressione o intaccamento di un nervo durante l’operazione.

Si tratta in genere di una condizione temporanea, che si risolve tra le 3 e 8 settimane dopo l’intervento. L’incidenza varia, in quanto strettamente legata all’esperienza del chirurgo e dell’équipe chirurgica.

Complicanze degli impianti zigomatici: conclusione

Gli impianti zigomatici, nonostante le complicanze, è una procedura consolidata. È necessario comunque affidarsi a professionisti con vasta esperienza. Infatti richiede un lungo apprendimento e precedente esperienza con impianti dentali.

Sulla base degli studi fatti, le complicanze più frequenti sono la sinusite e la mancanza di osteointegrazione, tuttavia il loro trattamento e controllo fanno parte della pratica clinica standard.

Cosa aspetti? Fissa una prima visita e scopri la soluzione più adatta alle tue esigenze!

Ortognatodonzia

L’ortognatodonzia è una branca dell’ortodonzia che si occupa delle disarmonie cranio-facciali. Tra queste ci sono le malocclusioni e delle anomalie della posizione dei denti. Queste possono essere corrette sia per sistemare il lato estetico che quello funzionale. Possono infatti causare problemi respiratori, di fonazione o di masticazione.

Si tratta di un’importante branca che occupa una posizione importante nella cura di patologie interdisciplinari. Ad oggi occupa un posto di rilievo nella cura di problemi odontoiatrici grazie all’attenzione nel processo di crescita dei bambini e l’utilizzo di terapie meno conosciute.

Tuttavia le malocclusioni fanno riferimento all’ortodonzia quando si tratta di allineamento dei denti in adulti e bambini. Vediamo meglio le differenze.

Differenze tra ortodonzia e ortognatodonzia

Ortodonzia e ortognatodonzia sono spesso confusi in quanto si occupano entrambe di allineamento dei denti e malocclusioni. La differenza sostanziale è il fatto che la ortognatodonzia non si limita solo alla dentatura. Comprende la malformazione delle ossa e le ripercussioni sulla persona. Queste infatti possono creare difetti dell’armonia del viso ed intralciare le funzioni della bocca come la masticazione e l’articolazione del linguaggio.

Si tratta di un approccio a 360 gradi su tutto il nostro sistema non limitandosi alla bocca. Le malocclusioni possono avere diverse cause e non sempre possono essere risolte con la sistemazione dei denti.

Il paziente ortognatodontico

In genere il paziente che necessita dell’ortognatodontista è nella fase di crescita. Tuttavia sempre più di frequente anche l’adulto richiede il suo intervento.

Di solito si tratta di fattori genetici o ambientali che influiscono sulla crescita che possono sviluppare una malocclusione. Tra i fattori dentali troviamo delle abitudini come la posizione della lingua, la suzione del dito e le alterazioni posturali. Queste sono in grado di creare alterazioni tra la muscolatura esterna ed interna alla bocca e subirne i relativi problemi.

Cause della malocclusione

Per la corretta diagnosi della malocclusione è necessaria la valutazione di diversi fattori. Bisogna porre attenzione alle caratteristiche occlusali e il quadro clinico familiare. Anche indagare su eventuali traumi a livello mandibolare che potrebbero implicare problemi di asimmetria.

Alcuni traumi subiti nell’infanzia possono causare ripercussioni nell’età adulta. Tra questi può esserci una dislocazione o un’anomalia dello sviluppo.

Potrebbe essere tuttavia un problema dentale. È possibile infatti che l’estrazione di un dente in assenza di un opportuno mantenimento dello spazio possa causare problemi. La lunghezza dell’arcata può ridursi (atrofia ossea) e creare una malocclusione.

Affidarsi ad un odontoiatra specializzato in ortognatodonzia significa avere una visione più ampia di quello che potrebbe essere il problema. Al contrario, un odontoiatra classico può limitare la diagnosi ad un semplice problema dei denti.

Dove poter rivolgersi ad uno specialista in ortognatodonzia

L’ortognatodonzia si pratica nella maggior parte degli studi odontoiatrici. È possibile anche in strutture ospedaliere attrezzate dopo aver visitato uno specialista.

Grazie alla possibilità di avere una diagnosi più completa, è possibile recuperare la perfetta funzionalità e benessere dell’intero apparato osteo-articolare.

Cosa aspetti? Fissa una prima visita e scopri la soluzione più adatta alle tue esigenze!

Odontoiatria

L’odontoiatria è un ramo della medicina che si occupa delle malattie che colpiscono denti, gengive, osso mascellare, articolazioni mandibolari e mucose orali. Non a caso la parola odontoiatria deriva dalle parole greche Stoma (bocca) e Gnatos (mascella). L’odontoiatria è la disciplina medica che si occupa dello studio e della cura di problematiche relative all’apparato stomatognatico.

Odontoiatria, un pò di storia

Le prime manipolazioni effettuate dall’uomo sui denti cariati risalgono addirittura al paleolitico. Si devono agli egizi, invece, le prime testimonianze scritte sulla cura dei denti, ben 4000 anni prima della nascita di Cristo, oltre alla prima ricetta scritta di un dentifricio.

Greci e Romani perfezionarono sempre di più l’arte medica e le tecniche che riguardavano la cura di denti e gengive.

Il termine odontoiatria, comunque, risale a fine ‘800. Fu coniato per indicare quel ramo della medicina che si dedica alla prevenzione, alla diagnosi e alla terapia medica delle patologie che colpiscono una o più parti dell’apparato stomatognatico:

  • Denti;
  • Gengive;
  • Ossa mascellari superiori;
  • Ossa mascellari inferiori (mandibola);
  • Articolazioni temporo-mandibolari;
  • Ghiandole salivari;
  • Tessuti neuro-muscolari;
  • Mucose orali.

Differenza tra dentista e Odontoiatra

“C’è differenza tra dentista e odontoiatra?”No, dentista e odontoiatra sono sinonimi. E indicano il professionista che si occupa della prevenzione, della diagnosi e della terapia di malattie che colpiscono denti, bocca, mascelle e relativi tessuti. Oggi in Italia, l’iscrizione all’albo degli odontoiatri è la condizione necessaria per poter esercitare la professione odontoiatrica.

I settori dell’odontoiatria

L’odontoiatria si divide in diverse branche, tra cui:

  • Chirurgia odontostomatologica, che si occupa dell’estrazione di denti che non è possibile curare in altro modo
  • Endodonzia, che cura le lesioni dei denti a livello pulpare
  • Gnatologia, che studia i rapporti tra diversi elementi dell’apparato stomatognatico
  • Igiene dentale, relativa alla prevenzione delle patologie del cavo orale
  • Implantologia, per la sostituzione di elementi dentali compromessi o mancanti
  • Ortognatodonzia, per la correzione delle malposizioni dei denti
  • Patologia e Medicina Orale, per la cura delle patologie relative alle mucose orali e alle ossa mascellari
  • Parodontologia, per tutte le problematiche che interessano il parodonto
  • Protesi dentaria, per la sostituzione degli elementi dentali mancanti
  • Odontoiatria conservativa, che restaura le lesioni a livello di dentina e smalto
  • Odontologia forense, riguardo alle caratteristiche odontoiatriche utilizzabili in ambito legale
  • Odontoiatria pediatrica e pedodonzia, rivolta agli infanti

Quando e perché fare una visita odontoiatrica

Lo scopo delle visite odontoiatriche periodiche è quello di valutare la corretta salute del cavo orale e dei denti. Consigliamo di effettuare la prima visita odontoiatrica ai bambini quando si sia completata la dentizione da latte, quindi dopo i tre anni. In questo modo il dentista potrà valutare la salute dei denti, diagnosticare precocemente eventuali problemi di crescita, di malocclusione e l’insorgenza di carie, oltre a istruire i genitori sulle corrette pratiche di mantenimento della salute orale dei più piccoli.

La prima visita odontoiatrica avrà anche l’importante compito di creare un rapporto positivo e di fiducia tra il giovane paziente e l’odontoiatra, cosa che faciliterà le successive sedute e lo svolgimento di eventuali interventi.

L’odontoiatria di mantenimento, per gli adulti, è fondamentale per garantire la conservazione il più a lungo possibile della salute generale della bocca, prevenendo lo sviluppo di problemi dovuti al deterioramento dello smalto, ad eventuali problemi di malocclusione o di masticazione, all’accumulo di placca e tartaro e all’utilizzo di farmaci. Le visite dovrebbero perciò essere effettuate regolarmente ogni sei mesi, procedendo anche a una seduta di pulizia dentale.

Cosa aspetti? Fissa una prima visita e scopri la soluzione più adatta alle tue esigenze!

Impianti zigomatici in Croazia?

Il turismo dentale ha sempre preso più piede negli ultimi anni in Italia. Non a caso sono molti i pazienti che, ad esempio, si sottopongono a interventi di impianti zigomatici in Croazia o in Romania ecc…

Ma come mai questo trend? Sicuramente la causa principale è il prezzo in quanto in linea di massima un impianto zigomatico in Europa dell’est costa meno rispetto ad un impianto in Italia. Sono quindi molti gli italiani che speranzosi partono con l’obiettivo di ritrovare il sorriso perduto. Ma attenzione, non è tutto oro quello che luccica: si deve infatti porre particolare attenzione alle tecnologie usate, al medico che vi opera oltre che all’affidabilità del centro.

Il rischio è che, pensando di risparmiare, vengano meno quegli elementi che sono imprescindibili per la vostra salute.

Impianti zigomatici in Italia

Lo Studio Cannizzo è il centro di implantologia più famoso in Italia perché rispetta rigorosamente le normative per la piena tutela dei pazienti. All’interno dello Studio Cannizzo il paziente viene sottoposto ad interventi in sedazione cosciente con le tecniche più all’avanguardia. Inoltre lo studio, per venire incontro alle numerose richieste ed esaudire il vostro sogno di un sorriso perfetto, offre i propri impianti zigomatici ad un prezzo davvero eccezionale. Oltre a ciò, propone vantaggiose forme di finanziamento (Cofidis) o pagamenti con piccole comode rate a tasso zero (Pagodil).

6 buoni motivi per non fare un impianto zigomatico all’estero

Sulla salute non si scherza! E’ importante capire quali sono i motivi per cui è meglio scegliere la professionalità e la qualità italiana dello Studio Cannizzo.

  1. Grande esperienza del Dottor Cannizzo in implantologia zigomatica
  2. Prezzi ormai vantaggiosi
  3. Potrai evitare il turismo dentale e tutti i problemi legati alla qualità e, oggi, alla salute (Covid-19)
  4. Eccellente rapporto qualità prezzo
  5. Pagamenti agevolati con finanziamenti o piccole rate a tasso zero
  6. Controlli e manutenzione più semplici

Per concludere, conviene un impianto zigomatico in Croazia? Crediamo proprio di no, se proprio si vuole partire è meglio farlo per una bella vacanza!

Cosa aspetti? Fissa una prima visita e scopri la soluzione più adatta alle tue esigenze!