Riassorbimento osseo alveolare

Autore: Gianpaolo Cannizzo

Data di pubblicazione: 22 Gen, 2021

Riassorbimento osseo alveolare

Riassorbimento osseo alveolare

L’osso alveolare è l’osso della mascella che contiene e/o riveste gli alveoli dei denti.

Che tipo di osso è?

È sicuramente un osso sottile e compatto. Possiede inoltre diverse piccole perforazioni, attraverso le quali passano vasi sanguigni, nervi e vasi linfatici.
È molto importante mantenere questo osso sano per una corretta salute dentale e anche per garantire qualsiasi trattamento di riabilitazione orale.
La perdita dell’osso alveolare può avvenire o essere causata da diversi fattori e/o patologie. Le abbiamo elencate in seguito, andiamo a scoprile.

Riassorbimento osseo alveolare: cause

L’osso alveolare, è quell’osso che sostiene la nostra dentatura. A differenza delle altre ossa del nostro sistema scheletrico e dentale ha delle caratteristiche più rilevanti, ad esempio la sua capacità di trasformarsi o di cambiare.

La sua funzione è sicuramente essenziale, dato che il suo scopo principale è quello di mantenere i denti nell’osso della mascella.Inoltre esso risponde alle sollecitazioni esercitate sul dente.
Con la perdita di denti che si può sviluppare o derivare da cause naturali o accidentali, l’osso alveolare non svolge più questa funzione e inizia ad essere riassorbito o perso nel tempo.

 

Quali sono le cause principali che portano alla perdita di quest’osso?

  • Malattia parodontale o piorrea e gengivite;
  • Trauma occlusale;
  • Problemi con la mucosa orale;
  • Estrazione dentale;
  • Osteporosi;
  • Invecchiamento;
  • Malattie sistemiche.

 

Tutte queste cause possono contribuire e accelerare il riassorbimento dell’osso alveolare, con i possibili problemi che questo comporta per il paziente.

Per evitare che ciò accada, la soluzione più efficace è quella di sostituire i denti mancanti con degli impianti. Evitando quel vuoto che determina poi la caduta di altri denti e provoca l’atrofia ossea.

Riassorbimento osseo alveolare: la classifica dei difetti

È stata creata una lista divisa in classi, tenendo conto della gravità delle situazioni:

  • Classe 1: perdita di tessuto in direzione labiale-linguale (larghezza), senza perdita in direzione apico-coronale (altezza).
  • Classe 2: perdita di tessuto in direzione apico-coronale (altezza), senza perdita di tessuto in direzione labiale-linguale (larghezza).
  • Infine classe 3: Insieme delle due classi precedenti; ovvero la perdita di tessuto in direzione labbro-linguale e apico-coronale (altezza e larghezza).

A loro volta si dividono in:

  • Perdita lieve: meno di 3 mm di perdita ossea
  • Perdita moderata: compresa tra i 3 e i 6 mm di perdita ossea
  • Infine perdita grave: perdita ossea superiore a 6 mm

Il difetto presente nella terza classe, è il più difficile da trattare a causa della perdita di tessuto in altezza e larghezza.

Invece quello presente nella classe numero uno è il più facile da trattare.
Attualmente esistono diverse procedure che possono riportare il danno alla sua larghezza persa.

I difetti della seconda classe, dove c’è solo perdita di altezza, sono i meno comuni, poiché si verificano la maggior parte delle volte in combinazione con la perdita di tessuto in larghezza.

Come riavere il sorriso

Nel caso in cui il danno si sia dilagato in modo esagerato e abbia sviluppato appunto la caduta dei denti, ci sono due opzioni disponibili, sono le seguenti:

  • Rigenerazione ossea o innesto osseo: questa è sicuramente una procedura lunga e inoltre il risultato non è nemmeno garantito. Infatti dovrebbe essere l’ultima delle opzioni da prendere in considerazione. Richiede infatti un impegno e tempi più ampi.
  • impianto: la seconda soluzione che troviamo sul mercato è l’impianto.
    Sempre applicabile. Inoltre viene creato su misura per ogni paziente. Si inserisce con tempi molto più brevi rispetto all’opzione precedente. È l’opzione migliore che una persona possa scegliere in questi casi.

Come prevenire il riassorbimento osseo alveolare

Il trattamento più preciso e indicato per la prevenzione della perdita dell’osso alveolare o il suo riassorbimento è la riabilitazione immediata dopo la perdita o l’estrazione di un dente mediante l’inserimento di un impianto dentale.

Sicuramente ci sono altri trattamenti di riabilitazione orale oltre agli impianti.
Ad esempio possiamo citare protesi fisse e rimovibili o ponti.

Le protesi rimovibili, come quelle complete o scheletriche, non prevengono né fermano la perdita ossea alveolare.

Normalmente, l’osso alveolare è preservato da diversi meccanismi naturali di auto-guarigione e rinnovamento.
Tuttavia, dopo la perdita di un dente, l’osso inizia un processo di riassorbimento, perdendo spessore e altezza, con una media del 40-60% nei primi due anni circa, per poi proseguire nel tempo.

Il riassorbimento osseo può portare a cambiamenti funzionali, estetici e morfologici, motivo per cui è molto importante riabilitare uno spazio dopo la perdita dei denti.

Cosa aspetti? Fissa una prima visita e scopri la soluzione più adatta alle tue esigenze!

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