Le radiografie per un impianto

Le radiografie per un impianto

La fase pre-chirurgica è molto importante per quanto riguarda la riuscita e la percentuale di successo di un impianto. Infatti, il tuo dentista saprà come operare in base alla diagnosi che si sarà procurato con gli esami radiografici, fatti in precedenza all’impianto dentale.
Inoltre, è molto importante lo studio del singolo caso, perché consisterà nell’analisi della situazione generica del paziente. Potremmo definire la tua situazione tramite diversi tipi di radiografie. In base alla tua storia di salute orale precedente risalendo ad oggi. Questi esami saranno molto utili per avere al termine una riabilitazione perfetta dell’impianto.

Quali sono le radiografie che potrebbero essere utili?

  • Endorale;
  • Panoramica;
  • La TAC classica e a fascio conico.

Approfondiamo l’argomento in seguito.

Le radiografie per un impianto: endorale

Nel mezzo di una visita di controllo vi sarà capitato magari di aver sentito questo strano nome… radiografia endorale, ma di cosa stiamo parlando?

Si tratta di una radiografia in grado di offrire al dentista informazioni specifiche che riguardano una zona precisa, entro determinati limiti, della bocca del paziente.
Solitamente consente di prendere solo 2 denti al massimo. Le informazioni che si ottengono da questa radiografia riguardano la radice, la gengiva, il legamento parodontale e l’osso alveolare.

Per cosa viene usata questa radiografia?
Si usa per l’inserimento di uno o più impianti in zone dove la quantità di osso residuo è notevole, di conseguenza un intervento molto semplice. E poi verrà riutilizzata per i controlli dell’impianto.

Però potrebbe essere utilizzata anche per:

  • Bite-wing: indicata per verificare l’eventuale presenza di carie.
  • Radiografia endorale periapicale: per vedere la lunghezza del dente, quindi per valutare la condizione di un granuloma o di un ascesso dentale.
  • Radiografia endorale occlusale: permette di vedere 3/4 dell’arcata.

Le radiografie per un impianto: Panoramica

Cos’è una panoramica?
La classica panoramica dentale, sarebbe uno studio delle arcate dentarie superiori ed inferiori. Si svolge tramite un apparecchio, l’“ortopantomografo”.
Il paziente inoltre, durante questo tipo di radiografia, dovrà posizionarsi in piedi e rimanere assolutamente in mobile per qualche secondo. Il viso dovrà essere invece posizionato tra questo aggeggio e il piano sensibile. Così che possa percorre una rotazione di, appunto pochi secondi attorno al viso del paziente.

Ma a che cosa serve la panoramica?

Servirà al dentista per avere una situazione generale delle ossa e dei denti del paziente. In primo luogo, è un esame specifico per capire dove si inseriscono i denti del paziente. Perciò guardare con precisione le ossa mandibolari e mascellari. Inoltre, sarà anche possibile valutare le articolazioni temporo-mandibolari, ossia, le articolazioni che consentono l’apertura e la chiusura delle fauci.

Importante è però sapere che, non consentirà una situazione ben precisa dell’osso residuo.

La TAC classica e a fascio conico

Di che cosa stiamo parlando, che cos’è una TAC?

La TAC denti è lo studio di solo una oppure di entrambe le arcate dentaria , superiore e inferiore che ti permette di avere una situazione ben definita della cavità orale del paziente.
L’esame non durerà più di qualche minuto, ma il paziente dovrà rimanere assolutamente fermo con la testa. In questo modo potrà offrire la sua collaborazione al medico e terminare l’esame il più in fretta possibile.

Infatti, la TAC dei denti oppure nota anche come TAC dell’arcata dentaria, consentirà uno studio dell’osso mascellare e/o dell’osso mandibolare. Ha una precisione millimetrica, ed è proprio per questo motivo che se il paziente si muove, potrebbero andare a perdersi alcuni frammenti.

Per cosa viene usata la TAC dei denti?

Questo specifico e precisissimo esame, verrà eseguito principalmente per vedere il posizionamento dei denti. Inoltre, la TAC, al giorno d’oggi è molto più sviluppata e tecnologica, così da poter offrire immagini sensazionali della bocca del paziente. Prende il nome di TAC Cone-Beam, ovvero, a fascio conico.

Si tratta di un esame diagnostico molto accurato e preciso. Anche ovviamente questo tipo di TAC che si presenta è riservato allo studio di casi implantari più complessi. Ad esempio per quei pazienti che presentano un quantitativo di osso molto minimo. Proprio perché è minimo, il caso clinico andrà studiato in modo approfondito e tridimensionale. Così da poter offrire una diagnosi precisa al 100% della cavità orale. Comprendendo le strutture anatomiche, nervi, vasi e seni mascellari. Se non vengono studiati perfettamente prima dell’intervento di implantologia dentale, rischiano di essere tagliati o danneggiati durante l’operazione.

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