Impianti zigomatici in Croazia?

Il turismo dentale ha sempre preso più piede negli ultimi anni in Italia. Non a caso sono molti i pazienti che, ad esempio, si sottopongono a interventi di impianti zigomatici in Croazia o in Romania ecc…

Ma come mai questo trend? Sicuramente la causa principale è il prezzo in quanto in linea di massima un impianto zigomatico in Europa dell’est costa meno rispetto ad un impianto in Italia. Sono quindi molti gli italiani che speranzosi partono con l’obiettivo di ritrovare il sorriso perduto. Ma attenzione, non è tutto oro quello che luccica: si deve infatti porre particolare attenzione alle tecnologie usate, al medico che vi opera oltre che all’affidabilità del centro.

Il rischio è che, pensando di risparmiare, vengano meno quegli elementi che sono imprescindibili per la vostra salute.

Impianti zigomatici in Italia

Lo Studio Cannizzo è il centro di implantologia più famoso in Italia perché rispetta rigorosamente le normative per la piena tutela dei pazienti. All’interno dello Studio Cannizzo il paziente viene sottoposto ad interventi in sedazione cosciente con le tecniche più all’avanguardia. Inoltre lo studio, per venire incontro alle numerose richieste ed esaudire il vostro sogno di un sorriso perfetto, offre i propri impianti zigomatici ad un prezzo davvero eccezionale. Oltre a ciò, propone vantaggiose forme di finanziamento (Cofidis) o pagamenti con piccole comode rate a tasso zero (Pagodil).

6 buoni motivi per non fare un impianto zigomatico all’estero

Sulla salute non si scherza! E’ importante capire quali sono i motivi per cui è meglio scegliere la professionalità e la qualità italiana dello Studio Cannizzo.

  1. Grande esperienza del Dottor Cannizzo in implantologia zigomatica
  2. Prezzi ormai vantaggiosi
  3. Potrai evitare il turismo dentale e tutti i problemi legati alla qualità e, oggi, alla salute (Covid-19)
  4. Eccellente rapporto qualità prezzo
  5. Pagamenti agevolati con finanziamenti o piccole rate a tasso zero
  6. Controlli e manutenzione più semplici

Per concludere, conviene un impianto zigomatico in Croazia? Crediamo proprio di no, se proprio si vuole partire è meglio farlo per una bella vacanza!

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Atrofia ossea

L’atrofia ossea è una conseguenza comune della perdita di denti e della parodontite cronica. Nel caso di quest’ultimo problema, il batterio erode gradualmente la mandibola sottostante e i legamenti che collegano il dente all’osso. La causa più comune rimane la perdita di denti dove non è stato fatto un impianto per sostituirli.

La mascella ha bisogno della pressione e dello stimolo della masticazione per mantenersi. Quando viene a mancare, l’osso si riassorbe. Solo nel primo anno dopo l’estrazione del dente si perde il 25% dell’osso. Questa continuerà ad aumentare nel tempo.

Cause

La perdita ossea si verifica nell’osso che circonda e sostiene il dente, noto come osso alveolare. Questo forma le creste in cui sono presenti i denti. L’atrofia si verifica sia verticalmente sia orizzontalmente.

La rimozione dei molari superiori può causare un’ulteriore riassorbimento dell’osso. La causa è l’espansione della cavità del seno. In mancanza del dente, la pressione dell’aria nella cavità può causare il riassorbimento.

L’atrofia ossea può anche essere causata dai denti disallineati che intralciano la normale masticazione. In questo modo lo stimolo all’osso è compromesso.

Un’altra possibile causa può essere un’infezione dell’osso che provoca il suo riassorbimento.

Atrofia ossea e protesi dentale

La sostituzione dei denti con delle protesi totali o parziali non risolve il problema. La protesi esercita una pressione minima durante la masticazione rispetto ai denti normali.

Queste possono anche causare un’accelerazione della perdita dell’osso consumando la cresta ossea su cui è posizionata. Ogni volta che mordi o mastichi qualcosa, fai pressione sulla cresta, provocando il suo riassorbimento. Di conseguenza la protesi deve essere riadattata per sistemare punti in cui provoca dolore o difficoltà nella masticazione.

Perdita di densità ossea

La perdita di densità ossea consiste nell’aumento di porosità dell’osso. Le cause di questo fenomeno possono essere una dieta sbagliata, squilibri ormonali, malattie, stile di vita o la perdita di denti. Si tratta di un problema meno comune dell’atrofia ossea, ma dobbiamo prestare attenzione.

Grazie alla tecnologia odierna è possibile rilevare in anticipo la bassa densità ossea. Nella radiografia il colore dell’osso è più bianco se la sua densità ossea è maggiore. Questo dà la possibilità di evitare le zone critiche o di sistemarle.

Atrofia ossea: prevenzione

L’atrofia ossea può essere prevenuta inserendo un dente sostitutivo. Questo sarà in grado di esercitare la stessa pressione di un dente naturale. Ciò viene eseguito immediatamente dopo l’estrazione del dente sostituendolo con un impianto dentale, un ponte o una protesi fissa supportata da impianti.

Un impianto ad un singolo dente o un ponte con tre o più denti supportati da impianti, forniscono una masticazione pari al 99% della forza che avrebbe naturalmente.

Rialzo del seno mascellare

Un altro trattamento utile per l’atrofia ossea è il rialzo del seno mascellare. Quest’ultimo è una cavità vuota che si trova nell’osso mascellare, sotto gli zigomi, rivestito da una mucosa.

Esistono due tipi di rialzo: il grande rialzo e il mini rialzo. La differenza sta nel punto di accesso all’osso. Nella prima viene sollevata la gengiva fino alla base dello zigomo e viene cerato un foro per un innesto. Il mini rialzo invece sfrutta il foro per l’inserimento dell’impianto.

Innesto osseo

In caso l’atrofia ossea sia tale da non poter posizionare un impianto dentale, è possibile ricorrere ad un innesto osseo. Infatti l’impianto ha bisogno di un’altezza sufficiente della cresta, e anche di una larghezza sufficiente se si tratta dei molari.

L’innesto è utile anche per riparare un osso danneggiato o perso attorno ai denti. Non solo andrà a sostituirlo, ma va a stimolarne la ricrescita fino a sostituire completamente l’innesto. Esistono diverso tipi di materiali utilizzati che vanno anche in base al paziente.

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Implantologia zigomatica, prezzi e costi

Il prezzo di un impianto zigomatico è soggettivo in quanto dipende essenzialmente dalla complessità dell’intervento. Inoltre va preso in considerazione lo stato del paziente, l’organizzazione dell’intervento, le tecnologie, gli anestesisti, ecc.

I prezzi in Italia per un intervento di implantologia zigomatica variano quindi a seconda del paziente. I prezzi di implantologia zigomatica risultano leggermente piщ elevati rispetto alla tradizionale implantologia.

Come ben sapete i denti sono importantissimi per una persona, sia a livello funzionale che estetico. Ci permettono di mangiare correttamente (e digerire correttamente) e di avere una normale vita sociale. Tempo fa perdere i denti era veramente una tragedia, tanto che la dentiera era lo strumento piщ comune per risolvere questo problema. Per fortuna oggi esiste l’implantologia e, nei casi senza osso, l’implantologia zigomatica.

In cosa consiste l’implantologia zigomatica

Per implantologia zigomatica si intende una protesi fissa inserita nell’osso zigomatico.Parliamo delll’intera arcata superiore, ed и l’ideale per quei pazienti privi di osso mascellare che, con il tempo, puт diminuire o addirittura sparire. Nell’implantologia zigomatica sono applicati perni molto lunghi, dai 30 fino ai 50 mm, inseriti obliquamente nella zona molare e premolare, che raggiungono l’osso zigomatico, osso stabile e non soggetto a degenerazione. In questo modo и possibile procedere al caricamento dell’impianto dentale.

Quanto costa un impianto zigomatico?

L’implantologia zigomatica и una tecnica recente in campo odontoiatrico, nata successivamente all’implantologia a carico immediato.

L’implantologia zigomatica è più stabile e precisa, anche grazie all’assistenza computer-guidata. Per questo motivo i prezzi sono piщ alti rispetto alla classica implantologia a carico immediato: l’impianto zigomatico и una garanzia di sostegno e durata maggiore nel tempo.

I prezzi dell’implantologia zigomatica variano in base alla quantitа di lavoro del professionista, che include non solo l’impianto stesso, ma anche la realizzazione di tutta l’arcata protesica con elementi dentali in ceramica. I costi hanno anche grandi variazioni in base al caso clinico specifico, ai materiali utilizzati e alle condizioni di partenza del paziente.

 

Impianto zigomatico? NON ANDARE ALL’ESTERO!

Lo Studio Cannizzo per venire incontro alle numerose richieste dei propri pazienti di esaudire il sogno di tornare a masticare e a vivere come un tempo propone i propri impianti zigomatici a dei prezzi davvero eccezionali. Oltre a ciò, propone vantaggiose forme di finanziamento (Cofidis) o pagamenti con piccole comode rate a tasso zero (Pagodil).

6 BUONI MOTIVI PER EVITARE IL TURISMO DENTALE

  1. Grande esperienza del Dottor Cannizzo in implantologia zigomatica
  2. Prezzi ormai vantaggiosi
  3. Potrai evitare il turismo dentale e tutti i problemi legati alla qualità e, oggi, alla salute (Covid-19)
  4. Eccellente rapporto qualità prezzo
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Quali sono le variabili sui prezzi di implantologia zigomatica

Quindi quanto costa un impianto zigomatico? I fattori che condizionano i costi di un impianto zigomatico possono essere: la clinica, il professionista che vi opera, la qualitа dei materiali utilizzati per i perni zigomatici e per la protesi dentaria, la condizione di partenza del paziente, l’eventuale necessitа di estrarre e curare denti residui, la possibilitа di utilizzare una procedura computer-guidata per un intervento piщ o meno invasivo.

Tutte queste variabili possono interferire con i prezzi di implantologia zigomatica e far lievitare il costo finale.

Per maggiori informazioni non esitare, contattaci! Scoprirai quanto è conveniente fare un impianto zigomatico nello Studio Cannizzo!

Innesto osseo: differenza tra autologo ed eterologo

Un innesto osseo è una procedura chirurgica. Viene utilizzata per risolvere problemi alla mascella per chi ha bisogno di un impianto dentale. I problemi alla cresta ossea si sviluppano a causa di interventi chirurgici, traumi, infezioni o malformazioni congenite.

L’innesto prevede l’inserimento di materiale osseo al fine di recuperare il volume andato perso e di ottenere uno spessore sufficiente per inserire e stabilizzare gli impianti. L’insufficienza di osso è dovuta alla perdita di uno o più denti. Questo si traduce un rapido riassorbimento osseo.

L’innesto osseo è una procedura che sostituisce l’osso mancante con un sostituto artificiale, sintetico o naturale, o anche tessuto del paziente stesso. Il tessuto osseo ha capacità rigenerativa. È in grado di rigenerarsi completamente se ha lo spazio necessario. Man mano che questo cresce, va a sostituire completamente il materiale d’innesto. I metodi più utilizzati sono l’innesto autologo ed eterologo.

L’innesto osseo autologo

L’innesto osseo autologo comporta l’utilizzo di tessuto osseo prelevato allo stesso paziente. L’osso può essere prelevato dalla mandibola o dalla mascella del paziente. Potrebbe anche essere necessario prelevarlo anche al di fuori del cavo orale, ad esempio dal bacino.

L’innesto osseo autologo è sempre preferibile. Si tratta infatti del metodo con il minor rischio di rigetto, essendo generato dal paziente stesso. Di contro, si tratta di un’operazione più complessa, avendo bisogno di un sito chirurgico aggiuntivo. Questo comporta delle potenziali complicanze aggiuntive e anche la presenza di dolore in punti differenti.

Tutte le ossa richiedono l’afflusso di sangue. A seconda di dove è stata fatta l’operazione e delle dimensioni dell’innesto, è possibile che sia necessario un apporto di sangue aggiuntivo. Per questo tipo di innesto, è richiesta l’estrazione della parte del periostio e dei vasi sanguigni connessi assieme all’osso del donatore.

Innesto eterologo

Quando l’osso non viene prelevato dallo stesso paziente, ma da un’altra specie animale, si parla di innesto osseo eterologo. I più utilizzati solo quelli di osso bovino e di osso equino. Il chirurgo lo preleva e lo demineralizza in modo da renderlo sicuro. Altrimenti è possibile che l’osso trasmetta malattie come la “mucca pazza”. Il vantaggio principale di questo metodo rispetto all’autologo è nell’evitare il doppio intervento al paziente.

Si tratta anche di un intervento più veloce. Evitando l’esportazione del tessuto da altre parti del corpo, è possibile iniziare subito ad innestare il nuovo osso.

Stiamo parlando però anche di una soluzione con un più alto rischio di insuccesso. È possibile che il nostro corpo rigetti l’osso.

Altri metodi

Oltre all’innesto osseo eterologo e autologo, esistono altri metodi per ripristinare l’osso mascellare o mandibolare. È possibile infatti utilizzare del materiale sintetico come innesto. I biomateriali garantiscono ottime proprietà di osteoconduzione, sostegno alla crescita e di proliferazione cellulare. Inoltre deve garantire una giusta stabilità meccanica, in modo da mantenere la struttura tridimensionale richiesta per la rigenerazione del tessuto.

Questi sostituti artificiali sono creati attraverso processi di sintesi. Possono essere suddivisi in ceramiche calcio-fosfate, carbonato di calcio, solfato di calcio, polimeri composti, biovetri e acido polilattico-poliglicolico.

Da un’analisi clinica e radiografica, si è visto come il solfato di calcio stimoli la formazione di un nuovo tessuto. Vi è poi una relazione tra il tempo di riassorbimento del materiale e la riduzione della sua massa durante le fasi di guarigione.

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Prevenire la perdita dell’osso

A volte un dente deve essere tolto. I motivi più comuni per l’estrazione di un dente sono malattie gengivali, gravi danni dovuti a frattura o carie e affollamento dentale. Indipendentemente dal motivo, è importante assicurarsi che la perdita di uno o più denti non porti all’indebolimento della mascella in modo da poter mantenere un sorriso sano.

Come evitare la perdita ossea dentale

Il modo migliore per evitare la perdita di tessuto osseo dopo l’estrazione del dente, sia che si tratti di un singolo dente, di più denti o di tutti i denti rimanenti, è sostituire i denti con impianti dentali o protesi dentarie. Gli impianti dentali funzionano esattamente come i denti naturali e forniscono il supporto necessario per mantenere un’adeguata struttura ossea. Quando il dente o i denti sono rimossi, si valutano le esigenze del paziente al fine di determinare il posizionamento ideale di ciascun impianto, nonché identificare, se sarà necessario, un innesto osseo per ottenere il risultato desiderato. Se la perdita ossea si è già verificata, l’innesto osseo può ripristinare la densità della mascella a un livello sufficiente per ottenere risultati confortevoli, duraturi e belli.

Consigli su come prevenire la perdita dell’osso

A parte gli impianti dentali (ad esempio quelli zigomatici) e l’innesto osseo, ci sono anche dei modi per ridurre al minimo la perdita ossea dopo l’estrazione di uno o più denti. Vediamone insieme alcuni.

  • Evita tabacco e sigarette. Queste abitudini aumentano la probabilità di malattia parodontale e perdita ossea dentale, oltre a numerosi altri problemi di salute. 
  • Pulisciti sempre i denti. Un’eccellente salute orale è uno dei modi migliori per proteggere i denti, le gengive e il sorriso. Spazzola sempre i denti dopo mangiato, usa il filo interdentale e vai regolarmente dal dentista. Queste azioni possono ridurre drasticamente il rischio di perdita ossea nel tempo.
  • La perdita ossea può verificarsi molto rapidamente dopo l’estrazione del dente, spesso in appena sei settimane, quindi è importante avere pronto un piano per la sostituzione. Nei casi in cui l’osso sia compromesso, si può optare per una rigenerazione o per un impianto zigomatico.

A volte le estrazioni sono necessarie, ma non devono portare a una ridotta funzione dentale a lungo termine. Contattaci per scoprire come puoi prevenire la perdita ossea dopo l’estrazione di un dente.

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Implantologia pterigo zigomatica

Per i pazienti che hanno poco osso mascellare esistono delle valide alternative. L’implantologia pterigo zigomatica è tra queste. Questa tecnica usa due impianti zigomatici nei due lati anteriori della protesi, mentre per i due lati posteriori vengono usati due impianti pterigoidei. Questo rende più stabile l’impianto e spesso non necessita di innesto osseo o rialzo del seno mascellare.

Le procedure di impianto dentale hanno migliorato la vita delle persone sin da quando, negli anni 50’, hanno cominciato ad utilizzare il titanio. L’implantologia ha delle percentuali di successo molto elevate e a lungo e a breve termine. Per questo sta diventando un trattamento sempre più diffuso.

Gli impianti dentali hanno necessità di essere inseriti in un osso sano. Quando il paziente e l’osso sono in buona salute, l’impianto è una procedura semplice. Quando però c’è poco osso, diventa un’operazione più complicata. In questi casi i rischi associati al posizionamento dell’impianto sono maggiori rispetto allo standard.

Implantologia pterigo zigomatica e l’impianto zigomatico

Per capire l’implantologia pterizi gomatica, dobbiamo capire meglio quella zigomatica. Gli impianti zigomatici sono stati utilizzati negli ultimi due decenni per il trattamento dei pazienti con atrofia ossea mascellare. Questi consentono il posizionamento dell’impianto per supportare protesi fisse nell’osso zigomatico. Si tratta di innestare sull’osso della mascella 4 o più viti di titanio di una lunghezza solitamente compresa tra i 2 e i 5 cm.

Questa tecnica fornisce un sorriso rinnovato sia dal lato estetico sia funzionale in 24 ore. L’inserimento degli impianti è solitamente svolto in anestesia generale.

Inizialmente il protocollo prevedeva il posizionamento di due impianti zigomatici con due ulteriori impianti nella mascella anteriore. Questi sono fissati assieme per supportare una protesi avvitata. Spesso questo portava a posizionare l’impianto palatalmente rispetto alla cresta alveolare, portando a complicazioni legate all’igiene, al comfort o al modo di parlare. Il posizionamento era eseguito essenzialmente a mano libera durante l’intervento. I protocolli moderni e le modifiche fatte alla procedura hanno ampiamente risolto questo tipo di problemi.

Approcci chirurgici guidati aiutano il posizionamento. Il team composto da chirurgo, protesista e tecnico, utilizza una termografia computerizzata 3D. Il suo scopo è di determinare la massa ossea presente. Ciò aiuterà a determinare se può essere praticato un innesto o prendere in considerazione altre soluzioni.

Impianti pterigoidei

Come l’implantologia zigomatica, gli impianti pterigoidei fanno parte di quelle tecniche per chi ha poco osso mascellare. I pilastri dell’impianto vanno ad installarsi nell’osso sfenoide, posteriormente all’arcata superiore. Offre una stabilità di ancoraggio addirittura superiore a quella di qualsiasi altra parte della mascella. Grazie a questa tecnica è possibile evitare il rialzo del seno mascellare e innesti ossei.

L’impianto pterigoideo ha alti tassi di successo, livelli di perdita ossea simili a quelli degli impianti convenzionali, complicazioni minime e buona accettazione del paziente.

Implantologia pterigo zigomatica: l’unione delle due tecniche

L’implantologia pterigo zigomatica risulta molto più calibrata. Infatti i pilastri vengono inseriti due anteriori e due posteriori. Così lo spazio di inserimento del singolo impianto risulta estremamente abbondante. La tecnica usa in modo combinato due impianti zigomatici per la parte anteriore e due pterigoidei per la parte posteriore.

Al contrario, quella zigomatica, usa quattro pilastri anteriori inseriti a coppia nello stesso zigomo. Questa tecnica tende a sbilanciare molto le forze della masticazione della protesi e a compromettere il comfort. Inoltre le probabilità di forare l’orbita aumentano molto. Data la complessità dell’operazione, è necessario affidarsi ai migliori dottori. Bisogna dare molta importanza all’esperienza del chirurgo, rispetto ai diversi costi che si possono trovare.

Con l’implantologia pterigo zigomatica il comfort e la masticazione sono ottimali. Inoltre, grazie a questa tecnica, è possibile predisporre una protesi con un raggio più ampio. Questo può arrivare a 14 elementi, contro 10/12 dell’impianto zigomatico.

Conclusione

Se il tuo problema è quello dell’atrofia ossea mascellare, potrai avere la tua protesi fissa in modo veloce e senza dover affrontare più operazioni. Questo mantenendo comunque il comfort e la praticità. Come abbiamo visto, l’implantologia pterigozigomatica, offre una notevole quantità di vantaggi.

 

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Le alternative all’innesto osseo

Oggi ci sono numerose alternative all’innesto osseo e alla rigenerazione ossea. Avere poco osso può essere una conseguenza seria alla perdita dei denti. Negli ultimi anni l’implantologia ha fatto passi da gigante, con terapie affidabili e veloci, riuscendo a fornire numerose soluzioni adatte ad ogni tipologia di paziente.

Le alternative all’innesto osseo o alla sua rigenerazione possono essere soluzioni chirurgiche a carico immediato, quali impianti corti, impianti inclinati, impianti zigomatici ed impianti pterigoidei: tali terapie, rispetto ad un innesto, richiedono meno tempo e sono estremamente efficaci.

Le alternative all’innesto osseo: gli impianti corti

Quando l’osso mandibolare è all’incirca 6 mm, si può ricorrere all’utilizzo di impianti corti. Gli impianti corti hanno una lunghezza mediamente di 7 mm e sono particolarmente indicati quando si è di fronte a dei casi di atrofia ossea verticale, ovvero quando l’altezza dell’osso residuo è inferiore al normale. Inoltre, con gli impianti corti, si evita il rischio di danneggiare il nervo alveolare inferiore che potrebbe portare a paralisi labbiali o a insensibilità.

Per chi sono indicati gli impianti corti?

Gli impianti corti sono soprattutto indicati per tutti quei pazienti che, avendo poco osso ma comunque sufficiente, vogliono caricare immediatamente il loro nuovo impianto dentale, senza dover ricorrere ad interventi di rigenerazione ossea o rialzo del seno mascellare.

Tipologie di impianti: gli impianti inclinati

Per chi ha poco osso mandibolare gli impianti inclinati possono essere una soluzione più che valida: sono comunque ancorati all’osso residuo e permettono comunque la possibilità di carico immediato.

Un impianto con viti inclinate infatti può evitare il recesso del seno mascellare (per l’arcata superiore) o il danneggiamento del nervo alveolare inferiore (arcata inferiore).

Impianti dentali zigomatici

Nei casi in cui gli impianti dentali corti o inclinati non siano ottimali a causa di diversi fattori, tra cui poco osso se non addirittura inesistente, gli impianti zigomatici sono un’ottima alternativa. Tempo fa le uniche soluzioni erano o l’innesto osseo o la dentiera mobile, soluzioni lunghe o non definitive: oggi invece chiunque può avere un impianto dentale, veloce e stabile.

Gli impianti zigomatici prevedono viti molto lunghe, tra i 30 e i 50 mm, e sono innestati nell’osso zigomatico che, al contrario di quello mandibolare, non è soggetto a diminuzione. E’ un osso quindi stabile e durevole, ideale per poter caricare successivamente il nuovo impianto. Gli impianti zigomatici sono quindi ancorati all’osso partendo dalla zona molare o premolare.

Un impianto zigomatico è quindi un’ottima alternativa all’innesto osseo.

Alternative all’innesto osseo: impianti pterigoidei

Un impianto pterigoideo è un’altra ottima alternativa all’innesto o alla rigenerazione ossea. E’ inserito nell’arcata superiore raggiungendo il processo pterigoideo. Anche in questa zona (come in quella zigomatica) l’osso è particolarmente resistente e durevole, quindi ideale per il caricamento di impianti.

 

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Denti fissi con poco osso

In casi complessi, è possibile risolvere l’edentulia con interventi avanzati, anche quando la qualità e la quantità di osso è scarsa o praticamente insufficiente. Avere denti fissi anche se si ha poco osso, è oggi una meravigliosa realtà. La difficoltà di inserimento degli impianti è stata risolta utilizzando un’altra tipologia di osso come ancoraggio: quello zigomatico. Da qui nasce il termine implantologia zigomatica, intervento principe per risolvere il problema di avere denti fissi anche con poco osso.

Rigenerazione ossea e rialzo del seno mascellare

Lo Studio Cannizzo di Milano è altamente specializzato in impianti dentali senza osso. Anni di esperienza lo hanno reso punto di riferimento nel panorama dentistico italiano, soprattutto nel settore implantologico ed estetico.

La mancanza di osso è causata da un riassorbimento, dovuto principalmente a infezioni ai denti o alle gengive (ascessi, parodontite). Una grave atrofia ossea può compromettere l’inserimento dei classici impianti (ad esempio all on four, all on six). Qualche anno fa, nei pazienti soggetti a questa patologia, si procedeva con la sola rigenerazione ossea; una procedura chirurgica che permette di ricostruire e generare nuovo osso, con l’obiettivo successivo di inserirne l’impianto.

Il paziente però va incontro così ad un lungo periodo di trattamenti e interventi in cui si tenta di rigenerare l’osso con l’aiuto di collagene, osso sintetico o osso autoctono prelevato da altre zone orali. Altra possibilità di rigenerazione, è il piccolo o grande rialzo del seno mascellare, che consiste nell’aumentare la quantità di osso nell’area dei molari dell’arcata superiore. Eseguita la rigenerazione, l’impianto dentale può essere tranquillamente innestato. I tempi per la rigenerazione ossea variano da paziente a paziente, mediamente sono tra i 3-6 mesi per aree piccole fino ai 12-18 mesi per aree grandi.

Gli impianti dentali senza osso

Quando l’osso è completamente assente e un processo di rigenerazione ossea è particolarmente lungo, è possibile ricorrere agli impianti zigomatici. Questa tipologia di impianti sono differenti da quelli standard, sono più lunghi e sono fissati dove l’osso è più spesso all’altezza degli zigomi.

Gli impianti dentali zigomatici sono più complicati da inserire: per questo motivo è sempre bene affidarsi ad uno studio con anni di esperienza nel settore. E’ importante, una volta effettuato l’intervento, seguire un percorso post operatorio ben definito con il proprio dentista. E’ altrettanto consigliato effettuare visite di controllo periodiche e avere cura dei propri nuovi denti: avendo come protezione solo la gengiva, gli impianti zigomatici possono essere infatti soggetti a infezioni come la perimplantite se trascurati.

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