Differenza tra impianti zigomatici, pterigoidei e transinusali

Qual è la differenza sostanziale tra impianti zigomatici, pterigoidei e transinusali? Scopriamola insieme nel seguente articolo.

Differenza tra impianti zigomatici, pterigoidei e transinusali

Esistono delle condizioni dentali che non permettono di inserire gli impianti dentali classici, per mancanza di osso.
Questa situazione si chiama atrofia ossea, ed è colei che ci porterà alla perdita dei denti. In questo modo diventerà più sottile l’osso alveolare, facendo riassorbire quindi l’osso.

E non ci sarà più un sostegno per accogliere la vite in titanio di un classico impianto dentale, dovendo quindi ricorrere a una soluzione alternativa.

Inoltre se si inserisce un impianto dentale in un paziente con un’insufficienza ossea importante, l’impianto fallirebbe. Oltre a ricavare problemi di salute, porterebbe a uno spreco di soldi.

Quindi quali sono le soluzioni?

  1. In caso di atrofia grave, si farà la ricostruzione dell’osso.
  2. Invece, se nell’arcata dentale superiore la mancanza dell’osso è molto importante, si inserirà un impianto zigomatico, pterigoideo o transnusale.
  3. La terza soluzione esiste ma non è consigliata!
    Ovvero la dentiera, che però rispetto alle soluzioni precedenti:
    – È instabile;
    – Ti renderà difficoltoso mangiare;
    – Ti occuperà più tempo per la pulizia;
    Inoltre ti darà problemi a livello osseo, facendolo riassorbire sempre di più.

La ricostruzione dell’osso

La ricostruzione ossea potrebbe essere un’ottima soluzione per il risultato finale però prevede tempi molto lunghi. Servirà una procedura di innesto osseo con trapianto del tessuto osseo o materiale simile.

Per quanto riguarda la guarigione, dipenderà dall’osso usato. Inoltre esistono cinque tipi di interventi di innesto:

  1. Autoinnesto: il più comune, l’osso viene prelevato direttamente dal paziente con un intervento chirurgico;
  2. Allotrapianto: L’osso in questo caso proviene da un donatore;
  3. Xenotrapianto: Osso di origine animale;
  4. Innesto alloplastico: materiale sintetico;
  5. Innesti ossei potenziati con fattore di crescita: proteina geneticamente modificata presente nel nostro corpo.

Prima che l’osteointegrazione avvenga e quindi ricevere le protesi definitive, potrebbero passare anche 9 mesi.

Differenza tra impianti zigomatici, pterigoidei e transinusali: zigomatici

Gli impianti zigomatici sono un tipo di impianto dentale usato per le persone edentule o comunque che hanno una grave atrofia ossea mascellare.

La perdita dei denti può avvenire sia per questioni fisiologiche (es. genetica o età) che traumatiche (es. sport). Di conseguenza se non viene trovato un rimedio si sviluppa l’atrofia dell’osso alveolare, che dovrebbe tenere uniti i denti alle arcate dentali.

Gli impianti dentali classici non superano i 18 mm, quelli zigomatici possono arrivare addirittura a 50 mm siccome andranno inseriti nell’osso dello zigomo. Questa tipologia di osso è molto resistente e consente l’osteointegrazione dell’impianto.

L’impianto pterigoideo

Come abbiamo detto, gli impianti zigomatici vengono ancorati direttamente all’interno dell’osso dello zigomo. La differenza sostanziale degli impianti pterigoidei, è quella che vengono inseriti nella regione della tuberosità mascellare. Ovvero dietro i molari superiori raggiungendo le lamine ossee dello sfenoide. Inoltre, possiamo aggiungere che le lamine ossee sono molto resistenti e donano una grande stabilità all’impianto. Non facendoti quindi preoccupare della quantità e della qualità del tuo osso. Normale problema che potrebbe porsi quando si tratta di svolgere un’operazione di impianto dentale classico.

Grazie a queste tre tecniche si eviteranno gli innesti ossei, perciò usando meno tempo rispetto a quanto ce ne vorrebbe con l’osteointegrazione.

Inoltre molto importante sottolineare che i rischi di insuccesso con queste tipologie di impianti diminuiscono, garantendoti una riuscita del 99%.

L’impianto Transinusale

Per questo tipo di implantologia, si sfrutta l’osso mesiale del seno mascellare. Ed è quindi leggermente diverso rispetto agli altri due tipi.
Si inseriscono gli impianti a carico immediato tra il seno mascellare e paranasale.

Come avviene l’intervento?

  • Si incidono i tessuti molli sopra la cresta ossea creando un accesso all’osso.
  • Si inizia la preparazione degli alveoli implantari.
  • Il terzo passaggio sarà quello di inserire gli impianti sugli alveoli.
  • Si procede con la preparazione dell’alveolo implantare.
  • Si andrà a tagliare l’osso della corticale vestibolare per poterne modificare il suo asse e accedere al seno mascellare.
  • A questo punto viene inserito l’impianto in sede
  • Si esegue quindi la sutura
  • Dopo 24 ore dall’intervento si inserisce l’arcata provvisoria
  • infine, dopo 10 giorni vengono rimossi i punti di sutura e 6 mesi dopo, si procederà con le arcate definitive.

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